Corteo di Roma, numeri e dichiarazioni

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Corteo di Roma, numeri e dichiarazioni

Messaggiodi edscuola » 30 ottobre 2008, 13:48

da TUTTOSCUOLA

Corteo di Roma, numeri e dichiarazioni


A Roma il traffico questa mattina è in tilt. Addirittura, secondo quanto hanno dichiarato alcuni manifestanti, decine di pullman provenienti da diverse parti d'Italia e diretti al corteo contro la riforma Gelmini sono stati bloccati dal traffico sul Grande raccordo anulare di Roma. I manifestanti allora sono scesi, inscenando una sorta di corteo spontaneo, con bandiere e fischietti, per raggiungere la fermata della metro di Anagnina, e successivamente la piazza di partenza della manifestazione.

Si tratta solo di un episodio, che però dà il senso dell'imponenza della manifestazione nella capitale, che secondo gli organizzatori dello sciopero avrebbe portato 800mila persone (secondo altri addirittura un milione) a partecipare al corteo, che si è dovuto dividere in tre, a causa della grande affluenza.

Sempre secondo i sindacati, il 90% delle scuole italiane oggi sarebbe rimasto chiuso per protestare contro il governo e la legge Gelmini.

Le dichiarazioni degli rappresentanti del sindacato durante la manifestazione esprimono tutte soddisfazione per l'ampiezza della partecipazione e ribadiscono la richiesta al governo di riaprire il dialogo.

Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha dichiarato che è "la più grande manifestazione mai fatta sulla scuola". "In tutte le città d'Italia ci sono migliaia di studenti in piazza, è davvero una manifestazione nazionale, sia per quelli che sono venuti a Roma sia per quelli che restano a manifestare nelle loro città".

Per Epifani, "il governo non ha voluto dialogare prima, ha sbagliato. Ora provi a riprendere il dialogo". Il leader della Cgil ha poi concluso sull'ipotesi del referendum abrogativo della legge Gelmini ("Per il sindacato il referendum è sempre uno strumento che si aggiunge, ma non può essere l'unico") e ha auspicato che la raccolta delle firme veda l'impegno di persone e famiglie, al di fuori dei partiti e dei sindacati.

Anche per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, lo strumento del referendum è condivisibile, "ma ci vorrebbe un anno e mezzo per farlo e noi non ci possiamo rassegnare al taglio delle risorse". La Cisl, ha continuato Bonanni, "non si rassegnerà ad una gestione dirigista della scuola", e minaccia nuovi scioperi generali, "se il governo non troverà una soluzione".

Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, preferisce tornare sulle reali motivazioni dello sciopero, al di là delle possibili strumentalizzazioni: "La manifestazione è imponente, uno sciopero riuscitissimo a testimonianza degli obiettivi dei sindacati. Rinnovare i contratti, difendere l'occupazione nella scuola sono argomenti molto sentiti. Bisogna evitare la strumentalizzazione politica altrimenti a pagare saranno coloro che oggi stanno scioperando e manifestando".
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