Neanche un mese di scuola ...

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da Il Tempo

Neanche un mese di scuola ...
Natalia Poggi
n.poggi@iltempo.it

Neanche un mese di scuola e già siamo in pieno marasma. Il decreto Gelmini, che dopo aver incassato la fiducia alla Camera è attualmente sotto esame al Senato, ha alzato un polverone. La protesta delle maestre elementari, che dicono no al ritorno del docente unico, ha trascinato in piazza anche gli alunni, le mamme e i papà, zii, nonni ecc. più o meno a cadenza settimanale. Ad esempio oggi nella Capitale va in scena il «No Gelmini Day & Nights» con assemblee, fiaccolate, cortei in quattordici municipi, allargata ad altre città italiane. E affinchè «la scuola pubblica non sia ridotta a un fantasma» in diverse scuole genitori e insegnanti organizzeranno una notte bianca della protesta: a Bologna sono previsti i clown, i trampolieri, le letture pubbliche di poesie e degustazione di pizza e castagne. Venerdì 17 (brrrrr!) c'è la manifestazione nazionale dei Cobas con corteo dei collettivi in concomitanza con la protesta del settore trasporti. L'apoteosi, però, è prevista per il 30 ottobre: sciopero generale di tutte le sigle sindacali di categoria e grande serpentone umano. Lo scopo è bloccare, in extremis, il decreto delle Gelmini che potrebbe già essere diventato legge. Tra uno sciopero e l'altro c'è pure la didattica, ci mancherebbe. Anche se le assemblee sindacali, che si fanno durante l'orario scolastico, molto spesso fanno slittare di un'ora o due l'inizio delle lezioni. E se a tutto questo sommiamo le ore «di buco» per l'assenza dei docenti malati (si risparmia sui supplenti, ergo la classe si smembra nelle altri classi all'insegna dell'italico "tira a campà") non c'è da stupirsi, poi, se i programmi scolastici restano indietro. E i nostri studenti non scalano le classifiche Ocse!