da LASTAMPA.it
Campagne anti-obesità: i pediatri si arrendono
"Molte scuole non hanno neppure la palestra"
MARCO ACCOSSATO
TORINO
Le campagne nazionali contro l’obesità infantile? «Inutili». Peggio: «Una perdita di tempo».
Sono disarmati e scoraggiati, i peditari italiani, riuniti ieri all’hotel Atlantic di Borgaro per la seconda giornata del XIX congresso della Società Italiana di Pediatria (Sip). «Ogni anno - riflettono Franco Cerutti, professore associato del dipartimento di Scienze pediatriche dell’Università di Torino, e il collega Sergio Bernasconi, direttore della Clinica pediatrica a Parma - lanciamo campagne di sensibilizzazione per dire che il movimento dev’essere alla base della piramide alimentare.
Ma basta guardarsi attorno, nelle nostre scuole come nelle nostre città, per rendersi conto che diamo consigli inutili, parole al vento: la scuola italiana è quella che ha meno ore di educazione fisica e spesso è addirittura sprovvista di palestre, le città non hanno luoghi dove far correre i bimbi e le piste ciclabili sono una trappola per ciclisti, anziché un’occasione per fare moto salutare». Infine la tv: «Chi controlla le fasce d’ascolto dei bambini? - polemizzano i pediatri riuniti a Borgaro -: si è calcolato che nell’età evolutiva ognuno dei nostri figli è bombardato da 300 mila spot di cibi, spesso conditi da messaggi subliminali che invitano a un consumo incontrollato».
Il 30 per cento dei bambini in età scolare e fra gli adolescenti è in sovrappeso. Un dato che deve far riflettere. «L’adolescenza è una fase troppo importante per l’orientamento metabolico, non può essere sottovalutata», mettono in guardia i pediatri. E aggiungono: «La Danimarca è il Paese dove si mangia più frutta e verdura, come prevede un’alimentazione sana. Motivo? Per favorire il consumo anche fra le famiglie meno abbienti si è deciso di abbassare i prezzi, alzando quelli di alimenti meno “sani”. E l’Italia? Che cosa fa l’Italia per far mangiare frutta e verdura ai nostri figli».
Non bastano iniziative sporadiche come i dispenser di mele in qualche scuola. Per questo la Sip ha deciso di creare un task force con altre società scientifiche, con enti pubblici, e con i principali produttori di alimenti per bambini e ragazzi: «Contro l’obesità, basta parole. Dobbiamo fare tutti qualcosa di concreto».