La scuola senza qualità

Rassegna Stampa e News su Scuola, Università, Formazione, Reti e Nuove Tecnologie

La scuola senza qualità

Messaggiodi edscuola » 14 ottobre 2008, 9:54

da Repubblica

La scuola senza qualità
Adriana Buffardi

Napoli
«Non capisco quello che facciamo, quello che abbiamo fatto», dichiara una alunna al professore nel finale del film La classe. Epigrafe sconvolgente della scuola di oggi. Non è infatti solo la dichiarazione di una sconfitta personale, un bilancio negativo dell´anno scolastico trascorso. È la chiamata in causa del senso della scuola oggi. È vero, il film di Cantet come il libro di Bègaudeau da cui è tratto ci raccontano di una scuola della periferia di Parigi, dove la composizione maggioritaria di allievi/e immigrati/e di seconda generazione produce conflitti, tensioni, incomunicabilità. Non possiamo però dire che non ci riguarda. Non solo anche da noi cresce (positivamente) il numero di ragazzi/e stranieri che frequentano la scuola. Ma crescono più in generale discriminazioni, differenze ambientali sociali culturali, appartenenze di classi ceti clan gruppi, demotivazioni, precarietà di riferimenti e progetti. E la scuola non ha risposte adeguate e convincenti.
È quello che il film mette in luce: la perdita, o l´offuscamento, di ruolo della scuola nella nostra società. Difficoltà di rapportarsi a un mondo in profondo cambiamento come di trasmettere e "rielaborare" sapere e conoscenze. Di essere strumento di mobilità sociale e di parità del diritto alla/alle conoscenza/e. Di rappresentare la sede principale di condivisione di valori, e di inclusione sociale.
Ed è paradossale che in questa nostra Europa in cui viene così spesso prospettata/enfatizzata la società della conoscenza, corriamo il rischio di un venir meno della funzione della scuola pubblica di garanzia di un livello di base omogeneo (le "1000 parole" di don Milani) per tutte e tutti. Che dire da noi non solo della dispersione scolastica, con punte record per la Campania, ma anche delle disuguaglianze dentro e fuori i percorsi scolastici, che richiamano, a distanza di più di quarant´anni, Les Heritiers di Pierre Bourdieu.

La sfida è proprio questa oggi: una scuola di massa come scuola di qualità, che recuperi l´autorevolezza del sapere e insieme sia capace di fare interagire le differenze, che coniughi pari opportunità e merito, che costruisca una convivenza su regole di comportamento e valori condivisi.
Obbiettivo ambizioso, complicato, ma obbligato se vogliamo favorire una crescita democratica della società. Un obbiettivo che richiede confronto, convergenze, coinvolgimento, con un primo passaggio, quello della individuazione della terapia rispetto alle urgenze.
Non sembrano rispondere a questo disegno le iniziative del ministro Gelmini.
I tagli alla scuola, la diminuzione drastica del numero degli insegnanti, l´abolizione di molte scuole (quelle collocate in zone interne e isolate), il taglio al tempo pieno: ma la scuola italiana non avrebbe bisogno all´inverso di più investimenti, razionalizzati e ben mirati?
E di fronte alla gravità dei problemi evocati che rinviano al senso e al ruolo della scuola oggi, come si fa a contrabbandare come riforme il grembiule, il voto in condotta, i voti decimali, il maestro unico?
Provvedimenti questi ispirati da una parte da una volontà di rassicurazione dell´opinione pubblica sul rispetto delle regole, un´operazione di immagine simile ad alcune proposte sulla sicurezza. Dall´altra parte rispondono all´illusione di riportare indietro l´orologio della storia, a una scuola del tempo che fu senza tenere conto che l´Italia e il mondo sono cambiati.
Basti pensare al ritorno al maestro unico nella scuola elementare, che al di là del taglio occupazionale, ci riporta a un visione "antica" di quest´ordine di scuola e della costruzione d´identità di bambini/e.
Sarebbe utile, invece, per il ministro Gelmini, aprire un confronto largo nel paese sulle condizioni della scuola e sulle ricette a breve e medio termine. È da evitare, credo, che allievi/e anche da noi dichiarino alla fine di un ciclo di studi come l´allieva de La classe una sorta di amara consapevolezza sul "non senso" di quanto fatto a scuola.
edscuola
Site Admin
 
Messaggi: 19822
Iscritto il: 3 ottobre 2007, 11:30

Torna a Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 23 ospiti