Diamo fiducia alla scuola

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Diamo fiducia alla scuola

Messaggiodi edscuola » 7 ottobre 2008, 6:18

da LASTAMPA.it

Diamo fiducia alla scuola

Il governo blinda il maxiemendamento con le innovazioni volute dal ministro Gelmini


FLAVIA AMABILE

Bisognerà fidarsi di questa scuola dell'era Gelmini? Il governo dice di sì e infatti blinda proprio con un bel voto di fiducia l'intero pacchetto di rivoluzione gelminiana tra i banchi: dal grembiule al maestro unico, per non parlare della sforbiciata ai professori. Si va avanti già da un po' a colpi di fiducia nel governo Berlusconi e dall'opposizione gridano allo scandalo: almeno le modifiche nel mondo della scuola andavano discusse in Parlameno invece che calate dall'alto, e poi che urgenza c'era?, chiedono.

«I presupposti d’urgenza» per la fiducia «ci sono tutti», ha spiegato il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. «La riforma deve essere efficace per l’avvio dell’anno scolastico, e quindi i tempi sono pochi». Il ministro accusa l'opposizione di ostruzionismo e quindi di rendere troppo lunga l'attesa prima dell'approvazione.

L'opposizione nega di aver fatto qualcosa che anche lontanamente possa ricordare l'ostruzionismo perché ricordano i tempi andati quando si andava avanti notti intere a discutere gli emendamenti dei radicali, e quello sì portava il nome ostruzionismo ma il ministro non è d'accordo: «Non è vero che non c’è stato ostruzionismo, perché il numero degli emendamenti è aumentato. Credo che sia urgente rispondere al bullismo, introdurre il voto in condotta, una semplificazione dei meccanismi con il ritorno ai voti ed è importante lo studio dell’educazione civica. Per questo motivo i presupposti d’urgenza ci sono tutti», li zittisce.

E quindi via libera alla scuola gelminiana mentre l’opposizione protesta, parla di «violenza alla Costituzione», e i sindacati, confederali e autonomi, si preparano allo sciopero. Fin dalla mattinata il segretario del Partito democratico Walter Veltroni si scaglia contro il governo: «Si parla di una riforma della scuola ma è una espressione sbagliata, non c’è nessuna riforma, ci sono solo 8 miliardi di tagli». Inoltre, accusa, «ormai il Parlamento è considerato una specie di camera di ratifica».

Per il governo il maxiemendamento è un «nuovo testo solo da un punto di vista tecnico», precisa il ministro dei Rapporti con il Parlamento Elio Vito, e non introduce «nuove norme o modifiche contrarie alla volontà espressa dalla Commissione». E difende il governo spiegando che la scelta della fiducia è dovuta «all’impossibilità di avere una data certa per l’approvazione».

Ad un certo punto, nel bel mezzo delle polemiche, spunta anche il giallo della copertura finanziaria: alla presentazione del maxiemendamento il presidente della Camera Gianfranco Fini annuncia una sospensione di un quarto d’ora della seduta della Camera, invece l’esame in commissione Bilancio si prolunga e la seduta riprende quasi quattro ore dopo. «Questo provvedimento - dice Gianluca Galletti dell’Udc - è in parte non coperto: si prevede il maestro unico che dovrà fare 2 ore in più e questo comporterà la necessità di un rinnovo contrattuale che avrà maggiori oneri per lo Stato. Per tutto il pomeriggio abbiamo chiesto alla Ragioneria dello Stato, al governo e alla maggioranza di quantificare questo maggiore onere per vedere se era compatibile con la copertura derivata dai tagli che prevede il decreto 112. Non lo sappiamo».
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