Studenti in piazza in cento città via all'autunno caldo ..

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Studenti in piazza in cento città via all'autunno caldo ..

Messaggiodi edscuola » 4 ottobre 2008, 9:40

da Repubblica.it

Ancora manifestazioni a pochi passi dal Ministero dell'Istruzione e in tutta Italia
In un mese sono annunciati anche blocchi dei docenti, fino allo sciopero dei presidi

Studenti in piazza in cento città via all'autunno caldo della scuola
di SALVO INTRAVAIA

Parte l'autunno caldo della scuola: si inizia con i precari e si termina con i presidi. Il mese di ottobre vedrà in piazza a più riprese il popolo della scuola: docenti, studenti e dirigenti scolastici, tutti contro la riforma Gelmini. Nutrito il calendario di manifestazioni e scioperi indetti da sindacati e associazioni studentesche che contestano la maggior parte dei punti del decreto-legge Gelmini, in questi giorni in Parlamento, su cui il governo ha già posto la fiducia. In diverse città, come Roma e Milano, genitori e insegnanti hanno manifestato con cortei, sit-in, scioperi e occupazioni. E sono ancora parecchi gli appuntamenti a livello nazionale cui saranno chiamati insegnanti e Ata.

Nei giorni scorsi hanno manifestato i precari dell'Anief (Insegnanti in formazione), che hanno strappato l'apertura delle graduatorie "ad esaurimento". L'Unicobas, che ha indetto il primo sciopero, sostenuto dall'Italia dei Valori e dai ragazzi della Fgci che parlano di grande successo dell'iniziativa "Taglialagelmini.it", "l'unico taglio accettabile alla scuola. E la mobilitazione continua oggi in cento piazze, fino alla manifestazione dell'11 ottobre, che vede il tema della scuola al centro della sua piattaforma".

Stamattina i ragazzi della Rete degli studenti Medi provenienti da tutta Italia manifestano a pochi metri dal Ministero contro i "proclami mediatici che non hanno niente di reale per risolvere i problemi della scuola". Lo slogan coniato per l'occasione è "balle e pupe". "Abbiamo denunciato - dice Giulia Tosoni - l'Emergenza Ballismo da cui siamo sommersi: il ministro Gelmini manipola i dati, inventa emergenze, sostiene inesistenti ragioni educative pur di giustificare il fatto incontestabile che questo Governo ha deciso di risparmiare dalla scuola, e quindi sulla qualità, sul merito, sulle pari opportunità, ben 8 miliardi di euro in tre anni". I ragazzi distribuiranno il kit antiballismo e "le grembiuline" metteranno in scena la parodia dal titolo "sotto il grembiulino niente...", spettacolo in stile scuola anni '50.


Nel frattempo la Cisl scuola si mobilita con una manifestazione "in difesa della scuola". I suo segretario nazionale, Francesco Scrima, con toni diversi da quelli usati dagli studenti pone al centro dell'attenzione lo stesso tema. "Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è tornato a parlare del 'maestro unicò e del 'tempo pieno' affermando: 'Grazie all'introduzione del maestro unico il tempo pieno, così utile per le famiglie, sarà aumentato del 50% per cento. Analoga 'promessa' era già stata fatta dal ministro Gelmini nel 'salotto' di Bruno Vespa. Ma i numeri sbugiardano lo spot: le classi a tempo pieno nell'anno scolastico 2007/08 erano 33.224; per aumentarle del 50 per cento avremo dunque bisogno di 16.612 maestri in più. Peccato - continua Scrima - che nei tagli previsti dal Piano programmatico si indica che nel prossimo anno i maestri dovranno essere complessivamente 14.000 in meno. I conti non tornano, ritornano solo le bugie".

Il 10 ottobre, al grido di "Non è che l'inizio...", sarà la volta dell'Unione degli studenti. I ragazzi delle scuole superiori saranno nelle piazze delle più importanti città italiane e non solo: da Torino a Trapani, passando per Napoli, Roma, Firenze, Milano. Secondo gli studenti i tagli previsti dalla Finanziaria (131 mila posti in tre anni) abbasseranno la qualità della didattica. "Il ministro Gelmini - spiega Valentina Giorda - persevera nel percorso di aggressione all'istruzione pubblica: non si può definire civile un paese che non investe in sapere e conoscenza. Vogliamo una scuola diversa, che sia realmente volano di sviluppo civile e sociale".

Meno di una settimana dopo, il 16 ottobre, la Gilda degli insegnanti sarà in piazza nella Capitale. All'ordine del giorno i previsti dalla Finanziaria, il contratto scaduto da nove mesi e la "marcia forzata a colpi di decreti messa in atto dal governo per riformare il sistema di istruzione". E per il 17 ottobre, i Cobas della scuola hanno proclamato lo primo sciopero generale del personale della scuola. "No alla distruzione della scuola pubblica, Gelmini vattene!!", si legge nel volantino che annuncia lo sciopero. La lista delle iniziative contestate è lunghissima: dal maestro unico, al taglio del personale.

Il "caldo ottobre scolastico" si concluderà con lo sciopero dei dirigenti scolastici. Presidi e direttori di Flc Cgil, Cisl e Uil scuole e Snals si fermeranno per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di lavoro e, contemporaneamente, chiedono "l'equiparazione retributiva alle altre dirigenze dello stato". Impegno, quest'ultimo, che il governo ha già assunto con gli interessati a fine luglio.
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