da Il Giornale
Napolitano: "Scuola, servono scelte coraggiose"
di Redazione
Il presidente: "Non sono sostenibili posizioni di pura difesa dell’esistente". I tagli? "Necessari, ma si deve migliorare la qualità". Il ministro Gelmini: "Alleanza tra studenti, famiglie, docenti e istituzioni. Pdl aperto a emendamenti". Veltroni: "Sì all'innovazione ma no alle disuguaglianze"
Roma - Il sistema scolastico richiede "scelte coraggiose di rinnovamento". Ma "non si tratta di ripartire da zero ogni volta che con le elezioni cambi il quadro politico". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel discorso d’augurio di buon anno scolastico agli oltre 2.500 studenti presenti ad una cerimonia al Quirinale. "Decisivo - ha affermato il capo dello Stato - è il contributo della scuola, della formazione culturale e civile, scolastica e professionale delle nuove generazioni. Per avere un’Italia migliore abbiamo bisogno di una scuola migliore; e a tal fine possiamo contare su risorse e competenze da mettere ancor meglio a frutto. Le condizioni del nostro sistema scolastico richiedono scelte coraggiose di rinnovamento: non sono sostenibili posizioni di pura difesa dell’esistente. Esprimo l’augurio che questo sia il clima nel quale possa svilupparsi il confronto politico, nelle sedi istituzionali, sui problemi della scuola".
Tagliare i costi Un taglio dei costi, compresi quelli per la scuola, è necessario, ma l’obiettivo deve restare quello di migliorare la qualità del servizio. È il monito del presidente della Repubblica che ha ricordato che "l’Italia, per gli impegni assunti in sede europea nel suo stesso vitale interesse, deve ridurre a zero nei prossimi anni il suo deficit pubblico per incidere sempre di più sul debito accumulato nel passato". "Nessuna parte sociale e politica - sottolinea il capo dello Stato - può sfuggire a questo imperativo; ed esso comporta anche, inutile negarlo, un contenimento della spesa per la scuola". Questa va collocata tra le priorità per l’avvenire del Paese, e merita dunque, per la sua alta funzione pubblica, una speciale considerazione anche quando si affronta il problema complessivo della riduzione della spesa pubblica corrente". Tuttavia, per il presidente della Repubblica, "per quel che riguarda la scuola l’obiettivo di una minore spesa non può prevalere su tutti gli altri, e va formulato, punto per punto, con grande attenzione in un clima di dialogo. Ma ciò non può risolversi nel rifiuto di ogni revisione necessaria a fini di risparmio; deve invece tradursi nel massimo sforzo sul piano della razionalizzazione e del maggior rendimento della spesa per la scuola, sul piano del sostanziale miglioramento della sua qualità".
I nodi da affrontare Il capo dello Stato ha poi osservato "quali siano i problemi da affrontare, quali siano i punti di forza, di maggior rendimento del nostro sistema scolastico, e quali siano i suoi punti più critici, e le sue gravi insufficienze, lo hanno detto elaborazioni, dibattiti e proposte, anche degli anni più recenti. E mi si permetta di dire che anche in questo campo, non si tratta di ripartire da zero ogni volta che con le elezioni cambi il quadro politico". Napolitano ha dunque citato il "quaderno bianco sulla scuola" che ha definito "una delle analisi più approfondite e più ricche di suggerimenti e proposte, che siano state prodotte in questa complessa e delicatissima materia". "Naturalmente, chi ha avuto dagli elettori e dal parlamento il mandato di governare - ha sottolineato Napolitano - può esprimere tutte le idee e le esigenze nuove cui ritiene di dover ispirare la propria azione. Ma un’analisi oggettiva, compiuta su basi rigorosamente tecniche, come quella del 'quaderno bianco', rappresenta la migliore premessa e il migliore quadro di riferimento per una discussione più costruttiva sul da farsi per la scuola".
Il ministro Gelmini Soltanto da una grande alleanza "può nascere una scuola nuova, d’eccellenza e al tempo stesso inclusiva, una scuola di qualità per tutti". Ne è convinta il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini secondo la quale "è opportuno che si lavori insieme, studenti, famiglie, docenti e istituzioni per realizzare un progetto condiviso e duraturo". Sottolineando alcune delle patologie che la scuola sta vivendo (alti livelli di dispersione e casi di bullismo), il ministro ha però aggiunto che la scuola italiana non e solo questo. "È un mondo ricco di esperienze di eccellenza, di dedizione, di impegno duro e quotidiano".
Valorizzare gli insegnanti La Gelmini ha ribadito quindi la necessità di valorizzare il lavoro degli insegnanti e di un coinvolgimento attivo delle famiglie nel dibattito sulla scuola. Ha infine colto l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno permesso il varo quest’anno della 'Carta dello studente' un’iniziativa rivolta ai ragazzi delle superiori, che si propone di agevolare gli studenti nell’accesso a strutture e servizi culturali.
Il ministro: sul decreto aperti a emendamenti Sul decreto la maggioranza è "assolutamente compatta". Lo ha affermato lo stesso ministro dell'Istruzione, commentando al Tg3 l'iter parlamentare del testo di "riforma" della scuola varato dal governo. "Credo sia utile, in ogni caso un approfondimento nel merito e se il Parlamento deciderà di avanzare degli emendamenti credo sia assolutamente legittimo", ha aggiunto. La Gelmini si è detta "sorpresa dall'atteggiamento dell'opposizione, improntato ad uno ostruzionismo e ad una non valutazione del provvedimento per migliorarlo. Sembra che la sinistra abbia scelto la scuola come terreno di battaglia contro il governo". A proposito delle critiche per l'utilizzo del decreto legge per "riformare" la scuola, il ministro ha replicato: "Io credo che a fronte dei moltissimi episodi di bullismo e di una situazione di degrado in cui versa la scuola, sia corretto intervenire. Siamo all'inizio di un nuovo anno scolastico, se vogliamo dare risposte precise, io credo che l'urgenza ci sia tutta".
Veltroni: si all'innovazione, no alle disuguaglianze "C'é bisogno di una riforma della scuola e noi del Pd siamo pronti a fare una gara sul piano dell'innovazione, ma per noi il futuro della scuola è autonomia e merito e non una scuola che discrimina socialmente". Il segretario del Pd Walter Veltroni accetta, chiudendo la manifestazione 'Salva la Scuola', la sfida del governo ma chiede modifiche al decreto del governo, che "non è una riforma ma solo tagli alla scuola e modifiche che accentuano le disuguaglianze sociali". La manifestazione, che apre il cammino del Pd verso la piazza del 25 ottobre, è stata caratterizzata da interventi di insegnanti e sindacalisti molto critici verso la riforma Gelmini. Veltroni non ha negato la necessità "di un'innovazione profonda" della scuola "basata sulla capacità di investimenti, sul miglioramento della qualità dei contenuti ma soprattutto sulla capacità di inclusione sociale" richiamandosi a Don Milani. "Il disegno del governo - ha affermato Veltroni - danneggia i bambini e le famiglie più povere e ricordo che ai miei tempi avevamo tutti lo stesso grembiule ma già dal grembiule si capiva la differenza sociale, bastava guardare il tipo di colletto o quanto era usato".