Scuola, presto alle superiori il programma Erasmus

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Scuola, presto alle superiori il programma Erasmus

Messaggiodi edscuola » 25 settembre 2008, 16:47

da Il Messaggero

Scuola, presto alle superiori il programma Erasmus


ROMA (25 settembre) - Anche gli studenti delle scuole superiori potranno presto trascorrere un periodo dei propri studi all'estero. E' infatti in arrivo un programma di scambio simile all'Erasmus: una prima sperimentazione, con 294 studenti provenienti da 10 Paesi diversi è stata già fatta l'anno scorso e ora l'Unione Europea tira le somme in attesa dell'avvio ufficiale del Comenius Individual Pupil Mobility, probabilmente nel 2009/2010. «Dall'esame che abbiamo fatto - ha spiegato Soren Kristensen, che ha valutato il progetto durante un convegno a Milano per presentare i dati - è chiaro che il Cipm ha molti vantaggi», primo fra tutti quello di avere ragazzi in grado di adattarsi a situazioni diverse e aperti alle altre culture, qualità «essenziali sul mercato del lavoro».

Il livello di soddisfazione fra gli studenti che hanno partecipato (tutti fra i 14 e i 18 anni) ha sfiorato il 100%. Però, le adesioni sono state la metà rispetto alle 600 preventivate e infatti è stato utilizzato un solo milione di euro dei due messi a disposizione dall'Unione Europea. «Ma questo - ha precisato Kristenses - è dovuto al fatto che molte scuole hanno avuto solo due settimane per reclutare gli studenti mentre ci vogliono almeno sei mesi».

Alla prima edizione gli italiani hanno fatto la parte del leone: in tutto 81 studenti (su 170 domande) hanno trascorso tre o sei mesi in una scuola in Francia, Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria e Portogallo, contro 52 studenti tedeschi, 34 finlandesi e solo 4 danesi che hanno partecipato al progetto. La maggior parte è arrivata dagli istituti tecnici (41%), in generale sono state soprattutto le ragazze a voler partire (il 60%). Nonostante la soddisfazione degli studenti, però, qualche problema nella sperimentazione si è verificato. Per questo il progetto quest'anno è fermo: per migliorare, ad esempio, la collaborazione fra le scuole e calibrare il carico di lavoro degli studenti.

Ad avere le difficoltà maggiori sono stati i ragazzi che provengono dai sistemi scolastici più rigidi soprattutto francesi e austriaci, e in misura minore italiani. Spesso, infatti, hanno dovuto frequentare il liceo all'estero ma anche restare al passo con i programmi del loro Paese. «Questo è uno strumento pedagogico - ha ricordato Kristensen - è come un martello, può servire per costruire ma anche per distruggere e quindi bisogna fare attenzione».

La gestione del progetto è stata affidata a veri esperti del settore: la Federazione europea per l'apprendimento interculturale, di cui fa parte l'italiana Intercultura. Le scuole hanno avuto il compito di segnalare gli studenti e, nel caso degli istituti ospitanti, di trovare le famiglie che li accogliessero.

Il progetto Erasmus (acronimo di European Community Action Scheme for the Mobility of University Students) nasce nel 1987 per opera della Comunità Europea, e stabilisce la possibilità per gli studenti di effettuare in una università straniera un periodo di studio legalmente riconosciuto dalla propria università. Il nome del programma deriva dall'umanista e teologo oladese Erasmo da Rotterdam, che viaggiò diversi anni in tutta Europa per comprenderne le differenti culture.
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