L'altro primo giorno di scuola

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L'altro primo giorno di scuola

Messaggiodi edscuola » 16 settembre 2008, 6:14

da LASTAMPA.it

L'altro primo giorno di scuola

Tra tubi rotti, scuole occupate, istituti a rischio chiusura e alunni imboscati è iniziato l'anno scolastico


FLAVIA AMABILE



Da ieri quasi tutti i ragazzi e i bambini italiani sono tornati a scuola, oltre otto su dieci. Le novità? Parecchie. A parte quelle in serbo grazie al ministro Gelmini di cui abbiamo già parlato, il primo giorno del nuovo anno scolastico ne ha riservate molte, in tutt'Italia.

A Torino c'è una prima elementare di soli bimbi di origine straniera anche se tutti italiani come cittadinanza. A Roma genitori e bambini hanno occupato una scuola elementare e hanno annunciato che resteranno lì per una settimana. Mentre a San Giuliano di Puglia è stata finalmente riaperta la nuova scuola in linea con tutti gli standard antisismici dopo che nel 2002 un terremoto aveva distrutto la vecchia. Grande entusiasmo tra le famiglie che finalmente tornano ad avere una scuola elementare in paese, peccato che per il momento siano solo 99 gli alunni che la frequentano, un numero inferiore rispetto agli standard (minimo 100 alunni) richiesti dalla riforma annunciata dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. E quindi, nuova come è, potrebbe essere chiusa e gli alunni costretti di nuovo a emigrare nei paesi vicini.

In Campania un migliaio di genitori sono stati denunciati perché non hanno iscritto i loro figli a scuola anche se erano ancora nell'età dell'obbligo. E a Napoli i bambini della scuola elementare Emilia Nobile hanno avuto un giorno di vacanza in più perché all'apertura l'istituto era allagato anche se il guasto all'impianto idraulico era stato segnalato da oltre un mese.

Davanti alle scuole di Cantagallo (Po) e Sasso di Castalda (Pz), hanno srotolato uno striscione con su scritto ''Chiuso per tagli''. Da ieri infatti è partita una mobilitazione nazionale contro i tagli che penalizzano in modo grave gli istituti più piccoli.

«Nei piccoli comuni oltre 20mila plessi scolastici sono a rischio chiusura. Se, come previsto - afferma Legambiente in un suo dossier - il criterio per stabilire la sopravvivenza dei plessi scolastici sarà quello del numero degli alunni, facendo una proiezione sui plessi che hanno un numero inferiore ai 100 alunni, in Calabria potrebbero chiudere i battenti il 92,5% delle materne e quasi il 70% delle elementari, visto che su 989 scuole di primo grado ben 680 sono plessi sottodimensionati. In Umbria i tagli riguarderanno il 91% delle materne e il 50% delle elementari, in Molise l’88,9% delle materne e il 73,8 delle elementari, in Basilicata l’86,6% delle materne e il 58% delle elementari, in Sardegna il 90% delle materne e il 50,5% delle elementari. E al riparo dalle forbici non sono neanche gli istituti del nord: in Piemonte sono a rischio l’80,3% delle materne e in Veneto il 74,6%».

«Una vera scure dunque che riguarda il 77,2% delle scuole per l’infanzia - prosegue Legambiente - il 41,3 % delle elementari, il 31,6% delle medie, il 24,3% delle superiori per quasi la metà del totale di tutti i punti di erogazione del servizio scolastico italiano».
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