da Repubblica.it
A Chiaravalle, città natale della scienziata, educatori ed esperti di disegno industriale per due giorni esamineranno le relazioni tra gli oggetti didattici e la tecnica contemporanea
Maria Montessori precursore del design
La modernità del materiale didattico
di ROSARIA AMATO
ROMA - Il materiale montessoriano come prototipo di un design al servizio dell'educazione. E' l'ipotesi dalla quale partono esperti del metodo Montessori e di design, che per due giorni a Chiaravalle, città natale della città pedagista, esamineranno le relazioni tra gli oggetti che da 100 anni vengono utilizzati nelle scuole montessoriane alla luce dei moderni principi di design. Principi che sono nati parecchi anni dopo, ma che gli oggetti creati da Maria Montessori per l'applicazione pratica del suo metodo incorporano pienamente.
"Quello che colpisce di questi oggetti è l'esattezza tra forma e funzione - spiega Roberta Manzotti, grafica, tra gli organizzatori del convegno - Il design non è solo estetica, deve avere un'applicabilità precisa. Si tratta di materiali che riescono anche senza l'uso di parole a comunicare al bambino informazioni precise, nell'ambito di un metodo che ha come base l'autoapprendimento. Tanto che questi oggetti vengono utilizzati ancora dopo 100 anni in tutte le scuole del mondo, senza essere adattati alle lingue, alle culture, alle geografie".
"E' un materiale che parla un linguaggio universale: si potrebbe parlare di globalizzazione a livello culturale, oggetti che per l'originalità, le forme esatte, i colori sono perfettamente funzionali allo scopo pedagogico", ribadisce Lucio Lombardi, direttore della Fondazione Chiaravalle Montessori. Su quest'inedito accostamento tra materiale montessoriano e design si confronteranno il 26 e il 27 esperti da cinque continenti. Ci saranno anche tra i maggiori esperti di design italiani, tra i quali Pino Grimaldi, Mario Piazza e Giovanni Anceschi.
"Maria Montessori - spiega Grimaldi - ha precorso la formalizzazione della pedagogia del design, che è nata negli anni '20, utilizzando un modello scientifico con una progettazione globale, un sistema complessivo che va dagli ambienti che devono essere luminosi, colorati e gradevoli, al materiale didattico che serve ad educare i bambini all'autoformazione, al ruolo degli insegnanti di guida alla scoperta e all'utilizzo di questi oggetti. Il suo materiale didattico è un packaging, è progettato per essere fruito globalmente: lei ha anche stabilito come deve essere sistemato nell'ambiente didattico".
Riscoperto dagli esperti di pedagogia, il metodo Montessori in realtà va ben oltre il settore dell'educazione e s'inserisce perfettamente nelle avanguardie di inizio Novecento, osserva Grimaldi: "Il 1907, anno di apertura della prima scuola Montessori in Italia, a San Lorenzo, è anche l'anno delle Damoiselles d'Avignon di Picasso; il 1909 è l'anno della pubblicazione del metodo Montessori, ma anche del Manifesto futurista di Marinetti. Nei 12 anni intercorsi da quando la Montessori si laurea in medicina alla pubblicazione del metodo accade di tutto, si evolve il movimento moderno, nasce la cultura della progettazione industriale che scopre l'estetica del prodotto. La Montessori ha creato le premesse per il basic design".
D'altre parte, rileva Manzotti, l'attualità del materiale montessoriano è affermata prima di ogni altra cosa dalla sua permanente capacità di attrazione del bambino: "E' incredibile vedere la capacità di concentrazione dei bambini quando fanno un lavoro utilizzando il materiale. Eppure si tratta di oggetti molto semplici, dal design in legno: sono graduali, vanno dalla torre rosa che serve a capire il concetto di grandezza al cubo del binomio e del trinomio. I bambini non si stancano mai di smontarlo e di assemblarlo: è un incanto vedere i bambini che ragionano in gruppi di tre o quattro davanti al tavoliere della radice quadrata".
Per maggiori informazioni www.mariamontessori.it