Scuole al via tra le proteste in 18 regioni italiane

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Scuole al via tra le proteste in 18 regioni italiane

Messaggiodi edscuola » 15 settembre 2008, 13:29

da Il Messaggero

Scuole al via tra le proteste in 18 regioni italiane
Gelmini: «Vergognoso strumentalizzare i bambini»

Genitori e maestre "in lutto" a Roma e Firenze, sit-in nelle Marche


ROMA (15 settembre) - Scuole al via, oggi, in 18 regioni italiane. Fatta eccezione per la Lombardia, dove gli studenti sono tornati in aula già da una settimana, per la provincia di Bolzano, dove le aule si sono riaperte il 10 e per la Sicilia, dove le lezioni cominceranno il 17, quello di oggi è stato un ritorno di massa sui banchi. Polemiche accompagnano l'avvio dell'anno scolastico: maestre vestite a lutto a Firenze; sit-in e magliette con su scritto "Vogliamo una scuole che vale" nella Marche; genitori con indosso una fascia nera nelle scuole della capitale.

Gelmini: vergognoso strumentalizzare i bambini. Sulle varie forme di protesta messe in atto contro la riforma della scuola è intervenuto oggi lo stesso ministro dell'istruzione Gelmini: «Trovo vergognoso che si strumentalizzino i bambini per cavalcare proteste che sono solo politiche - ha affermato, in una nota, il ministro dell'Istruzione - Per tutti i bambini il primo giorno di scuola è una festa, un momento di gioia e allegria, non certo un'occasione per terrorizzarli. Sembra non conoscere limite, invece, l'opera di disinformazione e allarmismo messa in piedi da chi difende lo status quo di una scuola che per come è strutturata oggi non può avere un futuro. La scuola non può essere utilizzata come un luogo di battaglie politiche».

Firenze, maestre vestite a lutto. Prima campanella con protesta a Firenze. All'ingresso nelle aule per l'inizio dell'anno scolastico, i bambini di alcune scuole materne ed elementari sono stati accolti da maestre vestite tutte di nero. È la forma di protesta contro la riforma Gelmini decisa dalle insegnanti della scuola pubblica materna Andrea del Sarto, la scuola dell'infanzia Giotto e la scuola primaria Capponi. Le maestre hanno atteso gli studenti davanti ai plessi scolastici, fuori dal portone, non solo con un nastro nero al braccio come altre colleghe in tutta Italia, ma con tutto l'abito dai colori del lutto e uno striscione: "No ai tagli, no al maestro unico". Solo nelle prime elementari, all'arrivo a scuola dei piccoli studenti, la protesta è stata più sobria, con le maestre che comunque indossavano qualcosa di nero. Altre forme di contestazione contro la riforma Gelmini sono state annunciate per oggi e i prossimi giorni in tutti gli istituti scolastici che fanno parte del circolo 11 di Firenze.

Sit in nelle Marche. Distribuzione di magliette colorate e volantini contro i tagli all'istruzione pubblica stamani a Pesaro, davanti alla scuola elementare "Pirandello", in via Nanterre. Al primo giorno di scuola, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno coinvolto insegnanti e genitori nella battaglia contro la riforma del ministro Gelmini, distribuendo magliette con la scritta «Vogliamo una scuola che vale». I sindacati contestano la scelta di reintrodurre il maestro unico nella scuola elementare, che «è tra le prime al mondo, proprio perchè moduli e tempo pieno hanno risposto e rispondono a un bisogno di istruzione sempre maggiore». Una protesta colorata, scattata alle 7:45, che ha fatto da sfondo a quella che per i bimbi alle prese con il loro primo giorno di scuola è da sempre una festa. La manifestazione è stata la prima di una serie di presidi, e iniziative di mobilitazione sindacale che oggi coinvolgono le scuole delle Marche: ad Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Fermo, e a Fano, Porto Sant'Elpidio, Civitanova Marche.

Proteste nella capitale. «Temo per il futuro dei miei bambini: questo governo vuole un modello di scuola oramai superato», ha affermato Laura Borgogni, una delle mamme degli alunni della scuola elementare Iqbal Masih, tra le settanta scuole di Roma dove questa mattina, in occasione del primo giorno di lezioni, sono state organizzate iniziative contro le decisioni prese dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. I genitori della scuola del Casilino sono convinti «che bisogna dare un segnale forte». Molti al braccio hanno una fascia nera, altri indossano magliette con slogan contro il ministro: «Stiamo raccogliendo delle firme per una petizione contro il decreto ministeriale - spiega Piero, papà di un bimbo che frequenta la terza elementare -. Il ritorno al maestro unico è una scelta scandalosa, inaccettabile». C'è unità d'intenti anche con il corpo docente della scuola: «Metteremo in atto un'occupazione: dormiremo qui anche con alcuni genitori - afferma Patrizia Zucchetta che alla Masih insegna in una classe di terza -. Faremo di tutto contro questi decreti: maestro unico vuol dire inchiodare i ragazzi ad una scuola anacronistica. Non sarà più possibile garantire ai piccoli lezioni di informatica o, ad esempio, corsi di ceramica».

Unione degli studenti: Gelmini ci riporta indietro di decenni. Volantinaggi dell'Unione degli Studenti (Uds) davanti a molte scuole di tutta Italia. «Jurassic school, benvenuti nella scuola del passato» è il titolo del volantino. «Vogliamo contestare le politiche del Ministro Gelmini che vuole riportare la scuola italiana indietro di vari decenni allontanandoci dal resto dell'Europa, come dimostra la riduzione di fatto dell'obbligo scolastico, il taglio drastico di investimenti, il ritorno al maestro unico alle elementari e al voto di condotta», afferma Roberto Iovino, Coordinatore Nazionale UdS.
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