Scuola, la Lega in rivolta 'Dal Sud 117 presidi su 118'

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Scuola, la Lega in rivolta 'Dal Sud 117 presidi su 118'

Messaggiodi edscuola » 8 agosto 2008, 8:48

da Repubblica.it

Il Carroccio contro l'arrivo dal Mezzogiorno dei dirigenti scolastici
"Vengono qui a 50 anni e dopo 6 mesi vanno via". La Uil: "Al Nord pochi laureati"

Scuola, la Lega in rivolta "Dal Sud 117 presidi su 118"
di SALVO INTRAVAIA

ROMA - Più di 100 scuole del Nord a settembre saranno guidate da neo dirigenti scolastici del Sud. Con buona pace di chi non vede di buon occhio il fenomeno, la pattuglia dei capi d'istituto meridionali che dirigono le scuole settentrionali è in forte aumento. Così, dopo quello degli insegnanti, adesso è il momento dei dirigenti scolastici: i presidi e i direttori didattici di una volta. In Lombardia è già polemica.

Dopo le esternazioni del leder della Lega Umberto Bossi contro i prof del Sud, alcuni esponenti del Carroccio hanno ripreso il tormentone e rincarato la dose: "La questione dei presidi è grave perché arrivano qui già cinquantenni, e se restano sei mesi è già tanto. Ma il problema è generale, riguarda tutti i dipendenti pubblici", dichiara Matteo Salvini, capogruppo del Carroccio al consiglio comunale di Milano. E continua: "In Lombardia servono pompieri, insegnanti e funzionari lombardi, non gente che scappa lasciando posti scoperti".

Il fatto è che negli ultimi concorsi (banditi a livello regionale) per dirigente scolastico le istanze e gli idonei nelle aree meridionali del Paese sono stati tantissimi, parecchi di meno quelli delle regioni settentrionali. Meno vocazioni o commissioni giudicatrici più severe al Nord? Sta di fatto che su 118 posti vacanti per il 2008/2009 ben 108 saranno occupati da neodirigenti che hanno vinto il concorso in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Quasi metà delle poltrone saranno occupate da dirigenti originari di Napoli e dintorni. E se a queste regioni aggiungiamo i 9 provenienti dalle Marche (che non è al Sud ma al Centro) arriviamo a 117: più del 99 per cento.

"Probabilmente - dice il segretario generale della Uil scuola Massimo Di Menna - hanno contribuito tutti e due i fattori: meno domande e, forse, una maggiore selezione al momento delle prove d'esame. Ma quello che mi preme sottolineare è che al Nord i ragazzi trovano lavoro prima, e spesso non c'è necessità di andare all'università, cosa che al Sud fanno praticamente tutti. E quello per dirigente scolastico è un posto riservato ai laureati".

La possibilità per i vincitori degli ultimi concorsi regionali (quello ordinario e quello riservato) di spostarsi da una regione all'altra è stata offerta dall'ex ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, con uno degli ultimi atti del precedente governo. Ma cosa sarebbe accaduto se non fosse stato modificato il meccanismo di assegnazione degli scranni più alti? "Da un paio d'anni gli incarichi di presidenza non esistono più e le scuole sarebbero rimaste praticamente senza un dirigente scolastico", spiega il leader della Uil.

Infatti non è più possibile assegnare incarichi di presidenza (affidare cioè le scuole a insegnanti in possesso di determinati requisiti) e i 100 istituti del Nord sarebbero stati affidati ad un reggente: un preside che avrebbe gestito due scuole. "Il problema - conclude Di Menna - è che occorre una programmazione degli organici di lungo termine: bisogna bandire i concorsi periodicamente evitando che si creino troppi vuoti". Ma adesso sui posti di dirigente scolastico incombe il decreto legge 112 che "taglierà parecchi posti".
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