da La Sicilia
4 ottobre 2007
IL DIBATTITO
Finora dunque abbiamo scherzato. Praticamente dal 1995 ad oggi la scuola ha sbagliato tutto e da quest'anno si ritorna all'antico più antico con gli esami di riparazione a settembre che, lo ricordiamo, all'epoca venivano robustamente contestati.
Ma al culmine del possibile non c'è fondo e Fioroni ha pensato bene di recuperare anche quel primitivo rito, dopo quell'altro degli esami di Stato, reintroducendo metà di professori esterni nelle commissioni.
Non ci resta oggettivamente che di applaudire alla decisone ministeriale che rimette un po' di ordine nella scuola, dandole magari un tantino di rigore in più, come lo spirito dell'educare esige.
Via dunque il cerchiolino rosso sul sei e via anche il diritto di frequentare la classe successiva benché non si sia recuperato il debito; e via ancora l'ammissione agli esami di Stato con delle insufficienze conclamate.
Era ora e diciamo: bravo Fioroni, ma con l'amaro in bocca per il tempo perduto a sopportare ragazzi neghittosi che volutamente magari non studiavano materie di indirizzo ben sapendo di farla franca e ben sapendo pure l'inutile forza del voto negativo.
Tuttavia il ministro non può e non deve fare demagogia se vuole avere credibilità presso i docenti e presso le famiglie degli studenti. Che vogliamo dire? Esattamente questo: che se non stanzia fondi adeguati alla bisogna, saremo i primi a metterlo nel banco dei ripetenti.
Perché i proclami televisivi vanno bene, le sicumere decisioniste pure, ma non può mai consentire che con appena dieci ore di corsi di recupero per materia (come finora è avvenuto) si possano risollevare le sorti di un alunno; né può consentire ancora che le famiglie paghino un insegnante privato per le ripetizioni, se la scuola, e quindi lo Stato, non ha la capacità di organizzarli bene; né ancora può imporre ai presidi di formare gruppi superiori a tre/quattro alunni per disciplina.
Le cose serie si fanno seriamente e la serietà delle istituzioni impone che ai ragazzi rimandati sia garantita tutta l'assistenza possibile senza tergiversare e senza soprattutto dare i grandi numeri ma quelli più spiccioli e concreti che sono i finanziamenti per ciascuna scuola.
Pasquale Almirante