da la Repubblica.it
Maturità, stretta sui privatisti
Finestre sigillate e controlli severi per gli studenti lavoratori
di Salvo Intravaia
PALERMO
Compito di Matematica «difficile», versione di Greco «non impossibile». Ecco i commenti a caldo degli studenti al termine del secondo scritto della maturità, mentre continuano le difficoltà per i duemila ragazzi delle paritarie "costretti" a presentarsi da privatisti nelle scuole statali. Intanto, le stanze al quarto piano dell´Ufficio scolastico provinciale (l´ex provveditorato agli studi) sono una specie di bunker: i funzionari stanno cercando in tutta fretta di completare tutte le commissioni in cui si sono verificate defezioni da parte dei prof perché lunedì è in programma la terza prova.
Tuttavia anche la seconda giornata della maturità 2008 è trascorsa senza grossi scossoni. Dopo la fatica del compito di Italiano, ieri mattina alle 8 in punto i 13 mila maturandi di Palermo e provincia erano davanti ai cancelli delle scuole "armati" di vocabolari, manuali e calcolatrici, matite e squadrette per il disegno.
Intorno alle 8,30 si aprono i plichi del secondo scritto: traduzione di un brano di Luciano per la versione di Greco al classico, due problemi e 10 quesiti per la Matematica allo scientifico, redazione dello Stato patrimoniale e del Conto economico di un´industria per il compito di Economia aziendale all´Itc.
I primi a terminare sono i ragazzi del liceo classico che dovevano tradurre la versione di Greco in 4 ore. Uno dei primi a uscire è Domenico Guccione, della quinta I sperimentale del liceo classico Meli. «È andata bene. La versione era abbastanza semplice e sono riuscito a terminarla tutta». Non è dello stesso avviso Giulia Ciambra, della terza I. «La versione era difficile, lunga e troppo difficile. Per fortuna i professori ci hanno dato una mano d´aiuto».
Pareri difformi anche in un altro liceo classico cittadino: il Garibaldi. «Era difficile», dice Valentina Pennino. «A me è andata bene», replica Francesco Cataldo che ammette: «La seconda parte era più complicata della prima».
Facce scure al Cannizzaro. Con 6 ore a disposizione, prima delle 13,30 non si vede un solo studente in via Arimondi, solo genitori ansiosi. «Pare che il compito non sia semplice ma i nostri ragazzi hanno una buona preparazione e dovrebbero farcela», dice Dorotea Lopa, mamma di Alessandro, che scruta il portone in attesa del figlio. Poco dopo, escono i primi ragazzi. «Il compito - spiega Samuela Leone - era abbastanza complicato. La traccia ci chiedeva di risolvere 5 quesiti su 10 e uno dei due problemi. Il problema e i quesiti di geometria erano piuttosto difficili». «Non era impossibile, quello dello scorso anno era di gran lunga più difficile», dice Manfredi Camilleri, di quinta H.
Si lamentano per l´eccessiva severità della commissione gli studenti del tecnico commerciale paritario Ariosto dirottati all´Itc Pareto. Attorno alle 14, una ventina di studenti lavoratori è riunito davanti ai cancelli della scuola. Hanno appena completato il compito e sono decisamente di pessimo umore: «Non volevano un trattamento particolare in quanto studenti lavoratori - dice uno di loro - ma, non solo non abbiamo ricevuto nessun aiuto, ci hanno trattato come se fossimo diversi da tutti gli altri alunni della scuola». Un´altra si sfoga: «Ci hanno spiattellato in faccia che siamo privatisti e che non abbiamo studiato 5 anni come gli altri. Hanno sigillato alcune finestre con il nastro adesivo e ogni volta che qualcuno chiedeva di andare in bagno veniva accompagnato da un professore». Una stretta che spiega anche i numerosi abbandoni.