da LASTAMPA.it
IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE: PER DARE PIU’ TEMPO AI CORSI DI RECUPERO IL PROSSIMO ANNO COMINCERA’ PIU’ TARDI
Niente sanatorie, i debiti si pagano
Scuola, la Gelmini non cancella Fioroni: chi non rimedia le insufficienze sarà bocciato
RAFFAELLO MASCI
ROMA
Tredici anni dopo la loro abolizione, gli esami di riparazione potrebbero tornare, anche se in forma diversa da quelli di un tempo. «Oggi - ha detto il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini parlando al programma “Panorama del giorno” di Canale 5 - dobbiamo affermare la necessità del recupero dei debiti scolastici. Dopo di che devo dire che io non sono contraria anche al ritorno degli esami di riparazione».
La giovane ministra è stata, finora, parca di dichiarazioni, in quanto si è impartita la norma di non parlare attraverso i media prima di averlo fatto davanti al Parlamento. Impegno che assumerà il prossimo martedì 10 giugno. Il calendario scolastico, però, ha delle scadenze automatiche, tutte imminenti (la chiusura, gli scrutini, gli esami, il recupero dei debiti, l’apertura del nuovo anno), e alcuni segnali chiari il governo li ha voluti dare.
Sulla vexata quaestio dei debiti formativi (strettamente connessi con il tema degli esami di riparazione), il ministro ha detto che si tratta di «un tema delicato. Per questo sto pensando a una circolare che vada a correggere alcune rigidità previste dal ministro Fioroni, ma mantenendo il concetto della necessità di colmare i debiti entro l’anno scolastico. Credo che gli studenti debbano certamente ottenere il diploma. Ma questo, oltre al valore legale, deve rappresentare un obiettivo formativo concreto. Credo, quindi, che le lacune vadano colmate».
Si comincia dopo
In sostanza, spiegano i tecnici del ministero che stanno lavorando alla circolare, le ipotesi sul tappeto sono tre: la prima - a tutt’oggi la più probabile - è quella di uno slittamento di una decina di giorni dell’inizio del nuovo anno scolastico (si parla di lunedì 22 settembre) per consentire alle scuole di allestire i corsi di recupero prima dell’inizio delle lezioni. Una nota ministeriale di ieri sera, infatti, ribadiva che i debiti «dovranno essere recuperati entro il 31 agosto 2008. Eventuali proroghe dovranno essere adeguatamente valutate anche in relazione alle implicazioni organizzative derivanti dall’avvio del prossimo anno scolastico. E’ allo studio inoltre la possibilità di un ulteriore finanziamento per le scuole al fine di far fronte all’organizzazione del recupero dei debiti scolastici».
Speranze gelate
Tende a svanire, invece, la seconda ipotesi, che suggeriva alle scuole la valutazione complessiva della preparazione dell’alunno, senza concentrarsi sulle singole materie, e rimandando ai primi mesi del prossimo anno il risanamento di eventuali lacune. Questa istanza, però, non è mai piaciuta al ministro che «non vuole dare l’idea - spiegano - che non si premi il merito e si indulga, invece, ad un todos caballeros immancabilmente nocivo per la reputazione della scuola».
Questo per l’immediato. A regime, invece - e siamo alla terza ipotesi - resta viva l’«opzione Moratti» (dal nome del ministro che la propose), di spostare la valutazione definitiva di un allievo non più alla fine di ogni anno ma di ogni biennio, con una serie di verifiche intermedie: in sostanza a ogni scrutino lo studente conoscerebbe le proprie lacune e comincerebbe un’attività di recupero dei debiti. Solo alla fine del secondo anno ci sarebbero la promozione o la bocciatura definitive. Si inserisce qui anche la proposta di un eventuale esame di riparazione «new style» che sarebbe, in quest’ottica, l’ultimo momento di verifica dopo una serie di step. Su tutto questo grava comunque il ricorso presentato dai Cobas contro il decreto Fioroni sul recupero dei debiti, sul quale si pronuncerà oggi definitivamente il Consiglio di Stato. Se il verdetto fosse favorevole al sindacato, tutta la questione verrebbe semplicemente cancellata.
Quanto al futuro «valuteremo - ha detto il ministro - insieme con tutta la coalizione di centrodestra, ma anche in un confronto con l’opposizione, l’opportunità di una riforma». L’esperienza insegna che «il rischio di riforme non condivise è quello di non vederne mai l’applicazione». Il ministro ombra dell’Istruzione Mariapia Garavaglia ha molto apprezzato.
Ecco come si recuperano i debiti
1° step
Alla fine del primo quadrimestre (febbraio) vengono segnalati i debiti. I corsi di recupero iniziano subito per gruppi di studenti e devono durare almeno 15 ore. Le lezioni di recupero vengono pagate a parte agli insegnanti.
2° step
Alla fine del secondo quadrimestre (giugno) chi avesse ancora debiti, o chi ne avesse maturati, deve partecipare ad una seconda tranche di corsi da tenersi tra giugno e agosto.
3° step
Tutti i debiti devono essere saldati entro il 31 agosto e la scuola, comunque, deve verificare l’avvenuto recupero entro l’inizio dell’anno scolastico. Chi non recupera, ripete l’anno.