E tra i banchi serpeggia lo spettro dei ricorsi

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E tra i banchi serpeggia lo spettro dei ricorsi

Messaggiodi edscuola » 31 maggio 2008, 8:42

da Repubblica

E tra i banchi serpeggia lo spettro dei ricorsi
ENRICO PARODI

Genova
Trova un insegnante che, schiacciato com´è da quintali di compiti da correggere, con voti ancora da assegnare, recuperi da ultimare, non mugugni negli ultimi giorni di scuola.
Neanche Brunetta potrebbe darci dei fannulloni di questi tempi! Gli impegni in questa fine d´anno si sono moltiplicati, le scadenze incombono, vorresti allungare il tempo che non ti basta mai. Ma ne vale la pena? Parafrasando l´indimenticabile sentenza del grande Gino Bartali, non è giusto dire che tutto è sbagliato ma certo c´è qualcosa da rifare…
Il nuovo sistema per "saldare i debiti" introdotto da Fioroni è tutto da buttare? No. Chi ha ancora un po´ di onestà intellettuale dovrà riconoscere che lo spauracchio di una prova da sostenere con il rischio di perdere l´anno (guai a parlare di "esame di riparazione", lo sembra tanto … ma non lo è) ha indotto i ragazzi a studiare un po´ di più in primavera. La grande farsa dei debiti "virtuali" che si accumulavano per anni senza rischi veri e con sicura assoluzione finale è (almeno per ora) finita. E questo è un bene. Ma sull´armatura condivisibile di questo provvedimento si è costruito un edificio faraonico di procedure e adempimenti che solo la fantasia del burocrate poteva partorire con tanta fecondità. Difficile spiegare la giungla normativa ai non addetti ai lavori. Tanto per cominciare ogni scuola si regola per i corsi di recupero estivi e le conclusive prove di verifica a modo suo. Qui il genio italiano si rivela splendido. La normativa diceva chiaramente che le scuole avrebbero dovuto organizzare interventi di recupero entro la fine dell´anno scolastico, cioè entro il 31 agosto, e sempre entro quella data, "salvo casi eccezionali" (art. 8) dovuti ad esigenze "debitamente documentate" portare a termine tutte le verifiche. Quante scuole rispettano questa scadenza? Pochissime. L´eccezione è diventata la regola. In barba alla legge, le prove, quasi ovunque, andranno in scena a settembre con la benedizione degli uffici scolastici preposti che nell´esegesi delle ordinanze ministeriali fanno invidia al più estroso talmudista. Per dirla come nella pubblicità di quel famoso orologio… "toglietemi tutto ma non un giorno d´agosto!". Il consiglio di classe che pronuncia il giudizio definitivo deve essere sempre lo stesso e non ci sono pensionati posti fuori servizio dal primo settembre, docenti trasferiti nel frattempo in altre scuole? Niente paura. In qualche modo si cercherà di essere a posto con la lettera della norma. Non si deve dire che la legge contiene una fesseria, si fa finta di non vederla e si cerca il trucco che accontenta tutti. Ci sono anche quelli che il fastidio se lo toglieranno già in luglio: corsi subito e prove con un mese di anticipo. Se bocciano qualcuno sono fritti. Ma non lo faranno. Eh sì, perché su tutto aleggia il grande incubo che devasta i sonni dei dirigenti e degli insegnanti, il nuovo spettro che si aggira per la scuola italiana: il ricorso. Una volta andavi a casa con una bocciatura letta sul quadro senza tanta ridicola privacy e ti prendevi anche due sberle dai genitori. Adesso papà e mamma corrono dall´avvocato che, facendo il suo mestiere, le sberle cerca di restituirle al preside e ai professori. Allora tutti in guardia! C´è nell´aria la sensazione che il nuovo governo voglia di nuovo cambiare le regole del gioco. Spero di cuore che non si scivoli verso la facile demagogia. Ti ho tolto l´Ici, ora ti tolgo anche i debiti scolastici. Più vacanze per tutti!
* Docente del Liceo classico Colombo
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