Almaorientati in un anno 3 milioni di pagine viste

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Almaorientati in un anno 3 milioni di pagine viste

Messaggiodi edscuola » 26 maggio 2008, 22:56

da Repubblica.it

Sono 300mila i giovani che hanno utilizzato lo strumento di Repubblica e Almalaurea
Un percorso a tappe per capire quali corsi si avvicinano alle proprie inclinazioni

Almaorientati all'università in un anno 3 milioni di pagine viste


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Tra un poco sarà già tempo di scelte. Di quelle che pesano. Si tratta di decidere il corso universitario. A farlo saranno molti di quei quasi cinquecentomila giovani che tra poco si infileranno nel dedalo degli esami di maturità. Dopo quel groviglio di paure, speranze, timori e gioie, davanti a loro, insieme all'estate e le vacanze agognate, ci sarà l'incombenza di una decisione che può valere una futuro professionale.

Tante sono le cose utili da sapere per prendere una simile decisione. I corsi offerti delle facoltà, le materie di studio, e poi le proprie inclinazioni, i punti di forza e anche, e soprattutto, le dinamiche del mercato occupazionale. I corsi che permettono un accesso più agevole al mercato del lavoro e quelli che rendono le cose più difficili. Insomma non è una cosa da poco. Così al momento fatidico, anche per l'esplosione dell'offerta non sempre ragionata dei corsi formativi universitari, un quinto dei diplomati si ritrova a fare i conti con l'incertezza e non sa qual è il passo giusto da compiere. Senza contare che in Italia il 21,5 per cento degli studenti universitari, al termine del primo anno di studi, non torna ad iscriversi. Accade soprattutto nei corsi scientifici dove la percentuale arriva anche al 30 per cento. Segno che forse qualcosa nella scelta non è andata per il verso giusto.

Ad aiutare i giovani in questa decisione, c'è ora la nuova versione di Almaorientati, lo strumento di Repubblica.it e Almalaurea realizzato per favorire l'autorientamento degli studenti usciti dalle scuole superiori. Nell'ultimo anno lo hanno utilizzato in trecentomila con oltre tre milioni di pagine visitate. Di questi, sono stati in centomila a completarlo fino in fondo. A farlo sono stati soprattutto quelli tra 17 e 20 anni.

I nuovi moduli interattivi di orientamento sono anche il frutto della sperimentazione diretta che è partita quest'anno con un campione di scuole in Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Calabria. Con l'obiettivo di realizzare un'analisi integrata degli obiettivi formativi degli istituti con le attitudini individuali rispetto al proseguimento degli studi.

Almaorientati dà così ai giovani la possibilità di comprendere quali sono i corsi di laurea coerenti, anche per il tipo di materie previste dai piani di studio, con le proprie preferenze, attitudini e passioni. Lungo un percorso interattivo ciascuno viene chiamato a dare risposte a domande che aiutano a prendere consapevolezza dei punti di forza in termini di metodo di studio, capacità di analisi e focalizzazione sugli obiettivi. Ma non solo, lo strumento permette di farsi un'idea del proprio livello di conoscenza del sistema universitario e dei legami con il mondo del lavoro con domande relative al numero di crediti formativi, al tipo di retribuzioni ottenute dai lavoratori laureati e da quelli diplomati e al tasso di occupazione dei neolaureati per tipologia di gruppo di studio. Al termine di questo piccolo viaggio interattivo, tra domande e risposte, il risultato sarà un profilo personalizzato che si presenta come primo indizio utile per una scelta.

Nell'ultimo anno, il 44 per cento dei ragazzi che hanno utilizzato Almaorientati proveniva dal liceo scientifico mentre il 22 per cento arrivava dal liceo classico. Sopra al 6 per cento i giovani del tecnico commerciale e del liceo linguistico. Tra le aree disciplinari più "apprezzate" ci sono storia antica, scienze politiche e sociali, chimica, scienze antropologiche, geografia e scienze mediche. Meno gradite invece agraria, veterinaria, ingegneria industriale e statistica. Nel complesso, tra i grandi insiemi di studenti, predominano gli scienziati della vita (il 27 per cento) e gli umanisti (il 26 per cento) seguiti da quelli legati a "scienza e pragmatismo" (il 21 per cento) e dagli scienziati dei servizi. La "nicchia creativa" rappresenta invece il 9 per cento.
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