da LASTAMPA.it
Chi russa va male a scuola e rischia un incidente stradale
Una ricerca presentata a Torino
MARCO ACCOSSATO
TORINO
Su due italiani ogni cento pende una spada di Damocle. Chi russa ha una possibilità quattro volte superiore di avere un incidente stradale. E ha il doppio di probabilità di andare incontro a scompensi cardiaci, ictus, addirittura impotenza. Vita dura anche per i bimbi russatori cronici precoci: uno su quattro va male a scuola o è preda dell’iperattività. Senza contare che «da piccolissimi si è probabilmente più esposti alla cosiddetta morte in culla». E’ allarmante la fotografia scattata ieri a Torino, durante la prima giornata del 95° congresso nazionale della Società italiana di Otorinolaringoiatria in programma fino a sabato al Lingotto. «Russare è un disturbo molto comune, di per sé non patologico - spiega il dottor Giovanni Succo, primario otorino all’ospedale Martini e direttore scientifico del congresso -. Ma quando russare non è più un fatto occasionale e si aggiungono le apnee notturne, allora le conseguenze possono essere molto gravi».
Il sonno di un russatore cronico non è solo disturbato da difficoltà di respirazione. Il respiro s’interrompe completamente anche centinaia di volte nell’arco della stessa notte, pochi secondi alla volta. «Il che - sottolinea il professor Salvatore Conticello, presidente del congresso torinese - si accompagna sempre a un calo di ossigenazione al cervello». Scarsa qualità del sonno si traduce, di giorno, non soltanto in sonnolenza, ma anche in depressione, affaticabilità, irritabilità e mal di testa. Con un bilancio spaventoso sulle strade: «La percentuale di incidenti cresce di quattro volte a causa dell’attenzione ridotta e dei colpi di sonno». Il dramma nel dramma è che pochi, tra chi è in pericolo, sanno di esserlo. «Il 90% delle persone che ha apnee durante il sonno non ne è a conoscenza e si rivolge al medico molto tardi».