Lettera di Enrico Panini al nuovo ministro

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Lettera di Enrico Panini al nuovo ministro

Messaggiodi edscuola » 20 maggio 2008, 10:47

da ItaliaOggi

Lettera di Enrico Panini al nuovo ministro

Gentile Signor Ministro,

Lei occupa il ministero più importante del nostro governo, perché da ciò che Lei farà dipenderanno, in buona misura, il futuro del nostro Paese e la qualità del suo sviluppo. Porti al prossimo consiglio dei ministri delle “100 statistiche per il paese” prodotte dall'Istat quelle relative al nostro sistema formativo e convinca i suoi colleghi che l'Italia non può permettersi uno spreco simile di intelligenze e di capacità, che una formazione di qualità per le nuove generazioni è fondamentale per rimanere agganciati alla locomotiva dei paesi che svolgono un ruolo primario nel mondo. Convinca i suoi colleghi che non fare questo, in una fase dello sviluppo mondiale nella quale al capitale industriale si è sostituito il capitale cognitivo, significa perdere risorse economiche, intelligenze ed aumentare i costi del sistema paese. Vorrà ben dire qualche cosa se gli altri paesi hanno deciso di investire in conoscenza! Invece qui da noi continua, da oltre un decennio, un dibattito strapaesano in base al quale noi spenderemmo troppo per la scuola.

Il Suo compito primario è quello di ridare dignità ed importanza al nostro sistema scolastico, di avviare un percorso che indichi alla società tutta una terra promessa: fare dell'Italia il paese della conoscenza. In Germania, grazie al loro Governo, ciò è stato possibile: dopo le disastrose rilevazioni internazionali del 2003 iniziò una fase di intervento molto importante che ha consentito di recuperare tutti i dati negativi e di diventare sempre più un paese molto autorevole in Europa e nel mondo. Ridare dignità ed importanza alla scuola è compito innanzitutto del governo e significa, in primo luogo, investire risorse. Certo in alcuni campi bisogna anche spendere meglio, ma non ci sono dubbi, i nostri investimenti devono rapidamente raggiungere le percentuali del resto d'Europa. Ridare dignità significa, poi, investire negli insegnanti, nel personale Ata, nei dirigenti scolastici. Bisogna liberare ognuno di loro da quel mare di adempimenti burocratici che ne opprime l'attività e, contemporaneamente, valorizzarne le competenze professionali, responsabilizzarli e valorizzarli per ciò che essi fanno e ancora di più possono fare se il governo decide di credere davvero in loro. Liberi i giovani che si sono avvicinati al mestiere più bello, quello di chi opera perché ogni ragazzo possa costruirsi il proprio progetto di vita, dalla condanna della precarietà che non consente di poter investire a pieno con certezza nel tempo per la propria attività. Infine, significa lasciar crescere ciò che è stato seminato in questi anni, senza ulteriori scrolloni. Mi rendo conto che non Le chiedo cose da poco, ma governare la scuola è una grande impresa.

Enrico Panini

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