da LASTAMPA.it
Gilda , verifiche a settembre per tutti gli istituti
Servono interventi urgenti per risolvere il caos creato negli istituti
ROMA
Nemmeno il tempo di prendere possesso della poltrona di ministro dell’Istruzione che a Maria Stella Gelmini arrivano le prime richieste: il record è della Gilda degli insegnanti,la quale questa mattina, anticipando anche il giuramento del nuovo responsabile dell’Istruzione e dando per scontata la fiducia al nuovo esecutivo da parte del Parlamento, ha lanciato un appello perché predisponga i corsi di recupero dei debiti subito dopo la fine delle lezioni e riporti gli esami suppletivi ai primi giorni di settembre in tutti gli istituti scolastici. Nella lettera indirizzato al nuovo responsabile di viale Trastevere, l’associazione sottolinea ancora una volta i disagi provocati a docenti e famiglie dalle disposizioni contenute nell’ordinanza ministeriale 92/2007 relative ai recuperi estivi e al saldo dei debiti e ribadisce la necessità di rimediare con interventi urgenti al caos che si è creato nelle scuole.
Secondo quanto più volte denunciato dalla Gilda, infatti, a causa del regime di autonomia, gli istituti stanno organizzando i corsi e gli esami in periodi diversi dell’estate, generando così disparità di trattamento tra gli alunni. «Alcuni di loro - si legge nella lettera inviata al ministro - dovranno affrontare l’esame suppletivo entro la prima metà di luglio, mentre altri, dovendo sostenerlo a settembre, avranno molto più tempo a disposizione per prepararsi con cura».
Secondo la Gilda è indispensabile che «le scuole ricevano precise raccomandazioni circa l’ uniformità dei corsi che, auspicabilmente, dovrebbero essere predisposti subito dopo il termine delle lezioni. Inoltre, è necessario stabilire date certe e uniformi per l’espletamento degli esami suppletivi, in modo da restituire pari opportunità nei tempi di recupero a tutti gli studenti. In questa ottica, la soluzione migliore sarebbe riportare gli esami ai primi giorni di settembre in tutti gli istituti scolastici».
«A chi sostiene che questa scelta comporterebbe maggiori spese - conclude la Gilda - rispondiamo che tale rischio potrebbe essere evitato se esami e scrutini fossero espletati con i docenti presenti nell’istituto dopo le operazioni di mobilità e assegnazione dei posti, esattamente come avveniva prima della riforma degli esami di riparazione».