Lasciateci suonare in pace

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Lasciateci suonare in pace

Messaggiodi edscuola » 2 aprile 2008, 15:50

da LASTAMPA.it

Lasciateci suonare in pace

Abbinare il liceo al conservatorio è sempre più difficile. “Molti professori considerano lamusica come un semplice hobby”


MARIA TERESA MARTINENGO

TORINO
«La musica deve diventare una componente della cultura di base per tutti e deve essere insegnata da musicisti». Lo ha detto nei giorni scorsi l’ex ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer, aprendo a Bologna «Cantando si impara. La musica nella scuola di tutti », convegno internazionale indetto per fare il punto sull’insegnamento della musica nelle scuole italiane, in rapporto agli altri Paesi europei.

Il Comitato interministeriale per l’Apprendimento pratico della Musica nelle Scuole, presieduto proprio da Berlinguer, ha riunito nel più antico teatro d’Italia, il Comunale, le migliori esperienze internazionali in ambito musicale. L’obiettivo, è stato detto, «è individuare la via giusta per portare il Paese a livelli europei per quanto riguarda l’apprendimento della musica nelle scuole». Berlinguer ha lanciato una sfida bipartisan per la scuola del futuro: «Suonare uno strumento è più impegnativo di un tema, è gioco e fatica cioè il mix non plus ultra della funzione formativa perchè sviluppa, attraverso le emozioni, le capacità intellettive». In questo nuovo percorso l’Italia non parte da zero: «Ci conforta l’esperienza internazionale di cui dobbiamo fare tesoro. Chiediamo all’Europa di promuovere scambi e cooperazione per realizzare un sistema di didattica musicale capace di funzionare in ogni scuola».

All’apertura dei lavori, durati tre giorni (26-28 marzo), ha partecipato il viceministro Mariangela Bastico che ha sottolineato il ruolo della cultura musicale sia nella lotta contro la dispersione scolastica, che attualmente è al 22%, sia nella lotta al bullismo inteso come mancanza di autostima, di conoscenza di sé e di rispetto delle regole sociali.

Intanto, però, se nella scuola del primo ciclo si studia musica ed è sempre più diffusa la presenza di un coro - «Un coro in ogni scuola» è stato lo slogan del partecipatissimo convegno di Bologna - e se in provincia di Torino sono ormai arrivate a 18 le sezioni di scuola media musicale dove lo studio di uno strumento è disciplina alla pari con italiano e matematica, ancora molto limitate sono l’importanza e la presenza della formazione musicale nella scuola superiore. Una condizione inaccettabile soprattutto dopo che i Conservatori hanno assunto lo status di istituti di «Alta Formazione», come le Accademie. Mentre per accedere alle Accademie esiste il percorso che passa per i licei artistici, per i Conservatori la strada è molto più incerta.

Le difficoltà degli iscritti a un liceo e che, in parallelo, studiano uno strumento al Conservatorio emergono nelle testimonianze di studenti e genitori. In troppi casi gli studenti vengono «svalutati» dagli insegnanti, che definiscono il loro impegno per il pianoforte o il violino «un hobby» che limita la riuscita scolastica, non un valore aggiunto, un’importante integrazione sul piano della formazione culturale.

Il risultato? Lo riassume Lorenza Patriarca, dirigente dell’istituto comprensivo «Tommaseo » di Torino (dotato di sezioni musicali), che ha partecipato al convegno di Bologna. «Spesso i ragazzi devono ripiegare su scuole meno impegnative dei licei e purtroppo non tutti arrivano al diploma, con un evidente danno sul piano culturale. Manca, insomma, un percorso che riconosca il valore della cultura musicale».

"IL VERDI"
Settecento studenti iscritti
IIl conservatorio Giuseppe Verdi di Torino è frequentato oggi da circa settecento studenti e conta più di centotrenta professori. Le modalità di funzionamento sono del tutto particolari, assai diverse da quelle delle scuole «normali». Le lezioni pratiche, infatti, sono prevalentemente individuali, affiancate da un ampio ventaglio di materie culturali collettive e di esercitazioni di musica d'assieme. La frequenza dei corsi è subordinata a preventivi accertamenti attitudinali.
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