da Repubblica
Tagli, caro-libri e contratto scaduto via all´autunno caldo della scuola
I sindacati chiedono maggiori risorse: corteo il 27 ottobre
SALVO INTRAVAIA
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ROMA - L´autunno caldo della scuola è iniziato ieri e si concluderà il 17 novembre. In poco più di un mese saranno almeno sei gli appuntamenti che vedranno in piazza studenti e insegnanti. Un tour de force che a turno svuoterà le scuole. Dopo la manifestazione contro gli esami di riparazione di ieri organizzata dagli studenti di sinistra, oggi è la volta dei ragazzi di Azione studentesca. Per loro, manifestazione nazionale con corteo a Roma. Tre i temi al centro della protesta di questa mattina: abolizione del libro di testo obbligatorio e dell´esame di riparazione e rilancio dell´edilizia scolastica.
Martedì prossimo, 16 ottobre, la parola passerà agli insegnanti. Un primo assaggio della mobilitazione del personale della scuola lo dà lo Snals-Confsal, attraverso i propri quadri sindacali. «Lo Snals - dichiara Marco Palo Nigi - chiama il personale della scuola a una grande mobilitazione per cambiare la Finanziaria, individuare le risorse per il rinnovo contrattuale e risolvere la questione del precariato».
Il 25 ottobre le organizzazioni studentesche di sinistra promuoveranno un referendum sulla rappresentanza all´interno degli organi collegiali, «troppo sbilanciata a favore dei professori». Il clou della protesta si avrà con lo sciopero generale di docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) proclamato per sabato 27 ottobre da Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, cui aderirà anche la Gilda degli insegnanti. Ancora tre i temi che hanno spinto i sindacati a manifestare in piazza. La mancata copertura nella Finanziaria delle risorse necessarie per il rinnovo contrattuale 2008-2009; l´assenza di interventi fiscali a favore del personale dipendente e l´insufficiente copertura finanziaria per assicurare ai lavoratori della scuola il pagamento, sin dal mese di dicembre dei benefici contrattuali relativi al biennio 2006-2007. Disagi ai quali la Gilda aggiunge anche il taglio di posti e risorse per la scuola con la prossima Finanziaria: 33 mila posti in meno in tre anni. Concetto che sarà ribadito dall´ala estrema del sindacalismo italiano il 9 novembre. Giorno in cui i Comitati di base della scuola scenderanno in piazza per dire no agli accordi del 23 luglio tra governo e sindacati ma anche ai tagli della Finanziaria per la scuola. L´ondata di proteste ce si chiuderà il 17 novembre quando gli studenti delle scuole e dell´università scenderanno in piazza in occasione della giornata internazionale di mobilitazione studentesca, ripristinata tre anni fa in occasione del World Social Forum di Bombay, «contro la privatizzazione dei canali di accesso al sapere, per un sapere libero in libere persone».