da tuttoscuola.com
Concorso dirigenti. Respinti i ricorsi degli esclusi. Ecco perché
Il TAR del Lazio ha respinto nel merito con dettagliate motivazioni il ricorso che circa 700 aspiranti dirigenti scolastici avevano presentato a suo tempo contestando la legittimità della prova preselettiva espletata il 12 ottobre 2011 su tutto il territorio nazionale.
La sentenza, resa nota dall’ANP che aveva a sua volta patrocinato ad opponendum alcuni candidati che invece la prova l’avevano superata, costituisce un punto di riferimento che difficilmente potrà essere contraddetto da altre sentenze riguardanti ricorsi analoghi, a partire da quella attesa per il prossimo 22 novembre.
Tra le motivazioni appare importante quella che, anche sulla base di recenti pronunzie di TAR regionali e del Consiglio di Stato, dichiara superata la precedente giurisprudenza richiamata dai ricorrenti stabilendo che “a fronte anche dell’errata formulazione di taluni quiz in una procedura concorsuale, tutti i candidati, non solo i ricorrenti, si sarebbero trovati dinanzi alla medesima evenienza di dover risolvere i quesiti erroneamente formulati con conseguente sostanziale persistenza delle condizioni di par condicio, sia pure nella comune difficoltà ingenerata dall’inconveniente occorso”.
Un altro principio basilare contenuto nel dispositivo, applicabile in generale alle prove preselettive, è che “nelle procedure selettive col sistema delle risposte plurime a quiz, è regola di comune esperienza che il candidato, il quale ha a disposizione un intervallo di tempo a volte molto limitato, proceda naturalmente a rispondere in via prioritaria ai quiz sui quali si senta particolarmente sicuro e lasci per ultima la soluzione di quei quiz per cui nutra dei dubbi”. Anche la scarsità del tempo a disposizione non è insomma considerata motivo valido per impugnare la procedura.
La sentenza fa chiarezza anche su diversi altri punti insistendo sul fatto che in tutti i casi addotti dai ricorrenti la ‘par condicio’ è stata comunque garantita. E’ questa, la salvaguardia della ‘par condicio’, la bussola che ispira quella che appare una svolta di segno positivo nella giurisprudenza relativa alle prove preselettive. Di questo concorso e di altri, fatti e da fare.
Forse si salva anche il concorso in Lombardia
Nella nota con la quale dà notizia della pronuncia del Tar Lazio che respinge un cospicuo numero di ricorsi volti ad ottenere l’annullamento della prova preselettiva del concorso a posti di dirigente scolastico l’ANP fa notare che il dispositivo della sentenza contiene anche un passaggio che potrebbe influire positivamente sullo sblocco del concorso svoltosi nella regione Lombardia, dove il locale TAR ha annullato lo stesso concorso, praticamente già concluso, a causa della trasparenza delle buste contenenti i dati dei candidati. Busta peraltro fornita dalla Amministrazione e uguale in tutta Italia, e che quindi rischierebbe di invalidate anche tutti gli altri concorsi svoltisi nelle altre regioni.
Il fatto è che anche i ricorrenti nel giudizio svoltosi di fronte al TAR Lazio di cui abbiamo detto nella precedente notizia sostenevano che le Commissioni avrebbero abbinato il cartoncino anagrafico, la busta contenente il cartoncino e la scheda risposte solo in un momento successivo alla consegna della scheda, e che quindi l’anonimato dei partecipanti non sarebbe stato garantito perché, almeno in ipotesi, la commissione avrebbe potuto leggere in trasparenza e in anticipo i nomi dei concorrenti.
A questo proposito il TAR del Lazio afferma che tale evenienza è soltanto ipotizzata e non è quindi dimostrabile che il fatto sia realmente accaduto: “inammissibile, in quanto formulata in termini di ipoteticità, è la parte della censura con cui si assume che le Commissioni avrebbero abbinato il cartoncino anagrafico, la busta contenente il cartoncino e la scheda risposte solo in un momento successivo al momento della consegna della scheda”. Un punto a favore dei vincitori del concorso in Lombardia, tuttora congelato. Forse decisivo.