Dirigenti nuovi per una scuola vecchia

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Dirigenti nuovi per una scuola vecchia

Messaggiodi edscuola » 8 ottobre 2012, 8:24

da tuttoscuola.com

Dirigenti nuovi per una scuola vecchia

Gli 835 neodirigenti scolastici riuniti dal Miur a Roma la scorsa settimana per la prima tappa di un percorso di formazione che li accompagnerà per tutto l’anno sono apparsi consapevoli della complessità del compito che li attende.

Per questo hanno ascoltato con particolare attenzione l’intervento svolto da Piero Cipollone, già presidente dell’Invalsi dal 2007 al 2011: un economista di provenienza Bankitalia, attualmente in servizio presso la World Bank di Washington, che negli anni in cui si è occupato di valutazione del sistema scolastico ha impresso un forte sviluppo alla progettazione e messa a punto di strumenti volti ad assicurare alle scuole, ma soprattutto ai loro dirigenti, una migliore conoscenza di se stesse, dei propri punti di forza e di debolezza (attraverso l’autovalutazione e il benchmark), e perfino degli aspetti positivi ovvero critici – letti attraverso le performance degli studenti – dell’insegnamento di materie come italiano e matematica. Strumenti sofisticati che potranno rivelare, a livello di singola scuola e perfino classe, se serve fare più grammatica o più geometria per migliorare i risultati ottenuti dagli studenti nelle prove nazionali e in quelle internazionali come PISA.

Ma che cosa potranno fare in concreto i dirigenti scolastici? Qual è il livello di autonomia reale di cui dispongono le scuole, e gli stessi dirigenti, per migliorare la situazione di partenza? Una tabella mostrata da Damiano Previtali nel corso del suo intervento sull’autovalutazione delle scuole ha avvertito tutti sulla difficoltà di introdurre innovazioni in una struttura rigida come quella della scuola italiana: nella classifica Ocse che riguarda il livello di autonomia delle scuole (tra gli indicatori: la possibilità di scegliere gli insegnanti, la possibilità di retribuirli in modo diversificato, la percentuale di decisioni che si possono assumere a livello di scuola rispetto a quelle che vengono prese a livelli superiori) l’Italia risulta penultima, precedendo solo la Malesia. Prima è la Norvegia.
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