da Tuttoscuola
Cosa succede alle sezioni primavera?
Si avvicina il momento della conferma e, se possibile, del potenziamento delle sezioni primavera - il nuove servizio educativo per bambini tra i 24 e i 36 mesi di età - ma dalla IX Commissione della Conferenza delle Regioni giungono segnali di contrasto.
Il servizio sperimentale delle "primavera" che, dopo il successo della prima applicazione, è fortemente richiesto da famiglie, amministratori locali e gestori di scuole per l’infanzia, è nato l’anno scorso, a seguito della legge finanziaria 2007, da un Accordo sancito dalla Conferenza unificata Stato, Regioni e Autonomie locali.
Lo Stato con quell’Accordo ha garantito le risorse finanziarie (quasi 35 milioni di euro, di cui 15 a carico del ministero della pubblica istruzione) e i Comuni interessati hanno garantito strutture, ammodernamenti e servizi. Le Regioni, che pur hanno competenza istituzionale sui servizi per la prima infanzia, hanno dato il loro benestare, limitando, come espressamente richiesto dalla Regione Lombardia, la sperimentazione solo per l’anno 2007-2008.
Si tratta ora di prorogare per un altro anno quella sperimentazione, visto il successo e le forti richieste, ma la Regione Lombardia ha posto il veto, con una motivazione dettata dai contrasti politici alimentati dalla campagna elettorale. Eppure proprio la Lombardia è la regione che ha avuto in assoluto il maggior numero di sezioni primavera finanziate (189), delle quali quasi due terzi in scuole paritarie e una quarantina in strutture comunali (il comune di Milano da solo ha avuto finanziate 20 sezioni primavera).