da tuttoscuola.com
Inidonei e ITP: illegittimo l’inquadramento nei ruoli Ata?
L’Anief non deflette dalla sua linea di sistematico ricorso alla via giudiziaria per contestare le decisioni prese da governo e Parlamento.
Nel mirino del sindacato stanno questa volta le norme del Decreto legge n. 95/2012 sulla spending review, appena approvato dal Senato a larga maggioranza (ma dal quale anche esponenti della maggioranza che sostiene il governo Monti hanno preso le distanze).
Secondo l’Anief il decreto “aggiunge il danno alla beffa: non solo il personale docente permanentemente inidoneo, anche distaccato presso gli Uffici Scolastici Regionali e gli Ambiti territoriali provinciali, viene dirottato sui ruoli del personale Ata, ma non vede nemmeno riconosciuto il diritto alla priorità nella stessa scuola o comunque nella provincia di appartenenza”, e “solo come extrema ratio viene prevista la mobilità intercompartimentale” mentre “anche per gli ITP delle classi C555 e C999 è previsto il passaggio coatto ai ruoli del personale Ata della provincia di appartenenza”.
In questo modo, lamenta il sindacato, vengono danneggiati tutti: “gli ITP perché costretti a diventare Ata; i docenti inidonei perché, oltre al cambio forzato di ruolo, rischiano anche di ritrovarsi costretti a cambiare provincia; il personale Ata in attesa del ruolo perché rischia di veder vanificate per anni le proprie aspettative di stabilizzazione, mortificate dall’occupazione di tutti i posti vacanti e disponibili dal personale transitato da altri ruoli”.
Di qui la decisione di offrire a tutti gli interessati una tutela legale “contro il passaggio coatto ai ruoli Ata e il rischio di mobilità territoriale o intercompartimentale”. Sul sito del sindacato sono indicate le modalità di preadesione all’iniziativa.
Se le norme approvate dal Parlamento siano destinate a diventare operative lo deciderà dunque ancora una volta, probabilmente, non una sede istituzionale (lo stesso Parlamento con ulteriori provvedimenti) e neanche il conflitto sindacale classico, ma un'aula di tribunale. Una sconfitta per la politica e anche per il sindacalismo tradizionale.