da Tuttoscuola
Basta con la schizofrenia normativa sulla scuola
"Sugli insegnanti grava un peso educativo ed una responsabilità formativa che rimane spesso isolata nelle vite dei ragazzi, i quali, seguendo i modelli adulti, si sentono autorizzati ad una liceità che consente qualunque cosa, in qualunque posto e momento mentre noi insegnanti non abbiamo più un interlocutore". Scrive così una prof, preoccupata per la possibilità che un nuovo ministro - con la schizofrenia normativa degli ultimi anni - cambi di nuovo le regole per lasciare immutata negli insegnanti la sensazione di girare a vuoto.
Alla lettrice risponde Corrado Augias dalle colonne di Repubblica, che, dopo aver criticato sia la gestione ministeriale di Letizia Moratti (fuori posto come ministro) che quella di Luigi Berlinguer (le sue riforme non avevano lo sguardo lungo che la scuola pretende), auspica soluzioni meditate e condivise, facendo intendere che a suo avviso il futuro della scuola italiana non può che passare da larghe intese.
Augias sostiene che per affrontare i mille problemi che affliggono la scuola italiana, "sarebbe necessaria una riforma lungamente studiata, con spirito bipartigiano, senza preclusioni ideologiche o confessionali, tenendo sott’occhio il dettato della Costituzione".
Cose difficili oggi, senza le quali, conclude l’editorialista, il discutere sulla scuola diventa al più, per dirla con Manzoni "una dotta disputa, una graziosa gara di ingegni".