Spending review, il Pd chiede al Senato modifiche importanti

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Spending review, il Pd chiede al Senato modifiche importanti

Messaggiodi edscuola » 20 luglio 2012, 9:48

da Tecnica della Scuola

Spending review, il Pd chiede al Senato modifiche importanti
di A.G.

Nell’ultimo giorno utile per presentare emendamenti, il Partito Democratico propone di ricollocare i soprannumerari solo se ci sono posti per i quali sono abilitati, mentre gli inidonei rimangano dove sono o vadano in pensione. Meno prof all’estero? In Germania sono il doppio ed in Francia sei volte i nostri.
A poche ore dalla scadenza per la presentazione al Senato degli emendamenti alla spending review, il Partito Democratico ha fatto pervenire alla commissione Istruzione una serie di proposte di modifica al testo approvato dal Cdm. Oltre alla richiesta di aprire una “finestra” al personale scolastico che il prossimo 31 agosto raggiungerà "quota 96" (tra età anagrafica e servizio svolto), il Pd si è attivato anche per una serie di altri emendamenti. A riassumerli è stata la responsabile Scuola, Francesca Puglisi, spiegando che in generale puntano a “salvaguardare la qualità della scuola pubblica e circa 15.000 posti dei lavoratori precari”. Entrando nel dettaglio, il Partito Democratico ha fatto sapere di aver chiesto "con forza al Governo - ha detto la Puglisi - di correggere le misure sulla scuola che prevedono di immettere nelle classi, a prescindere dalla materia e dall'ordine di scuola per cui sono abilitati ad insegnare, 10.000 docenti in esubero, tagliando fuori altrettanti contratti annuali di docenti specializzati".
"Quelle risorse professionali in esubero - ha specificato - possono essere utilizzate per rendere realtà l'organico funzionale delle scuole, previsto dal decreto semplificazioni. Chi è colpito da malattia (il riferimento è agli inidonei all’insegnamento ma reputati dalle commissioni mediche statali in grado di assolvere altri incarichi lavorativi ndr) deve poter continuare a dare il proprio apporto per tenere vive le biblioteche scolastiche o poter andare in pensione con i criteri pre-Fornero o con l'istituto della dispensa, a meno che non si creda che sia indifferente la competenza e professionalità per l'efficiente funzionamento delle segreterie scolastiche".
Al Pd non piace nemmeno la decurtazione di contingente di docenti delle scuole italiane all'estero: "vogliamo ricordare che il totale degli insegnanti di ruolo e del personale ATA in servizio all`estero – ha sottolineato la Puglisi - ammonta a 1.053 unità. Su questo totale è già prevista per il prossimo anno scolastico una riduzione di 59 unità. La Francia invia all`estero 6.500 insegnanti di ruolo, la Germania 1.992. Questi numeri, da soli, dovrebbero far riflettere sull`importanza di mantenere una presenza qualificata nella promozione della lingua e della cultura all`estero".
Quante possibilità abbiano questi emendamenti, dal contenuto quasi sovrapponibili a quelli chiesti dai sindacati più rappresentativi, non è dato sapersi: l’unica certezza è che l’approvazione definitiva del decreto, comprensiva delle eventuali modifiche introdotte in Parlamento, dovrà avvenire entro il prossimo 7 settembre. Mentre gli effetti della versione approvata dal Cdm avranno effetto immediato. Con nessuna possibilità di “filtro” o mediazione da parte di Usp e Usr.
Spending review, il Pd chiede al Senato modifiche importanti
di A.G.
Nell’ultimo giorno utile per presentare emendamenti, il Partito Democratico propone di ricollocare i soprannumerari solo se ci sono posti per i quali sono abilitati, mentre gli inidonei rimangano dove sono o vadano in pensione. Meno prof all’estero? In Germania sono il doppio ed in Francia sei volte i nostri.
A poche ore dalla scadenza per la presentazione al Senato degli emendamenti alla spending review, il Partito Democratico ha fatto pervenire alla commissione Istruzione una serie di proposte di modifica al testo approvato dal Cdm. Oltre alla richiesta di aprire una “finestra” al personale scolastico che il prossimo 31 agosto raggiungerà "quota 96" (tra età anagrafica e servizio svolto), il Pd si è attivato anche per una serie di altri emendamenti. A riassumerli è stata la responsabile Scuola, Francesca Puglisi, spiegando che in generale puntano a “salvaguardare la qualità della scuola pubblica e circa 15.000 posti dei lavoratori precari”. Entrando nel dettaglio, il Partito Democratico ha fatto sapere di aver chiesto "con forza al Governo - ha detto la Puglisi - di correggere le misure sulla scuola che prevedono di immettere nelle classi, a prescindere dalla materia e dall'ordine di scuola per cui sono abilitati ad insegnare, 10.000 docenti in esubero, tagliando fuori altrettanti contratti annuali di docenti specializzati".
"Quelle risorse professionali in esubero - ha specificato - possono essere utilizzate per rendere realtà l'organico funzionale delle scuole, previsto dal decreto semplificazioni. Chi è colpito da malattia (il riferimento è agli inidonei all’insegnamento ma reputati dalle commissioni mediche statali in grado di assolvere altri incarichi lavorativi ndr) deve poter continuare a dare il proprio apporto per tenere vive le biblioteche scolastiche o poter andare in pensione con i criteri pre-Fornero o con l'istituto della dispensa, a meno che non si creda che sia indifferente la competenza e professionalità per l'efficiente funzionamento delle segreterie scolastiche".
Al Pd non piace nemmeno la decurtazione di contingente di docenti delle scuole italiane all'estero: "vogliamo ricordare che il totale degli insegnanti di ruolo e del personale ATA in servizio all`estero – ha sottolineato la Puglisi - ammonta a 1.053 unità. Su questo totale è già prevista per il prossimo anno scolastico una riduzione di 59 unità. La Francia invia all`estero 6.500 insegnanti di ruolo, la Germania 1.992. Questi numeri, da soli, dovrebbero far riflettere sull`importanza di mantenere una presenza qualificata nella promozione della lingua e della cultura all`estero".
Quante possibilità abbiano questi emendamenti, dal contenuto quasi sovrapponibili a quelli chiesti dai sindacati più rappresentativi, non è dato sapersi: l’unica certezza è che l’approvazione definitiva del decreto, comprensiva delle eventuali modifiche introdotte in Parlamento, dovrà avvenire entro il prossimo 7 settembre. Mentre gli effetti della versione approvata dal Cdm avranno effetto immediato. Con nessuna possibilità di “filtro” o mediazione da parte di Usp e Usr.
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