da Tecnica della Scuola
Il 70% dei diplomandi ha gradito le tracce della prima prova
di P.A.
Secondo due sondaggi realizzati da Studenti.it, in collaborazione con SWG, al 70% degli studenti sono piaciute le tracce degli esami di stato. Profumo sulla stessa lunghezza d’onda di Steve Jobs
Le tracce della prima prova sono piaciute a quasi il 70% degli studenti e il tema più scelto per il 54% di loro è stato quello relativo all’ ambito socio-economico della tipologia B “La crisi e i giovani”, con dati del Censis e un brano su Steve Jobs.
E’ quanto risulta da due sondaggi lanciati da Studenti.in collaborazione con SWG.
Nella traccia sui giovani e la crisi, i ragazzi si sono riconosciuti con i dati drammatici del Censis sui neet i giovani che non studiano e non lavorano e quelli che non sono intenzionati a trasferirsi all’estero ne’ in altre regioni italiane.
E soprattutto con un brano su Steve Jobs che elogia la sua intraprendenza, la sua fame di conoscere il mondo, di viaggiare.
E questa traccia, a ben vedere, era anche nelle parole del Ministro Profumo che qualche giorno fa ha rilasciato una intervista ai microfoni di Studenti.it. Come per Jobs, anche per il Ministro Profumo, il segreto per uscire da questa crisi è nell’intraprendenza dei giovani, nella fame di conoscere il mondo.
Alla domanda: che cosa direbbe ad un ragazzo che fa la maturità quest’anno? Quali speranze, quali
prospettive lei vede per il futuro un ragazzo che è attualmente nel sistema scolastico?
Il Ministro Profumo ha infatti ribattuto: “Innanzitutto non parlerei solo di speranza, che è un termine un po’limitante, ma di fiducia. Noi dobbiamo avere fiducia e trasmetterla ai ragazzi. Siamo certamente in una crisi complicata che cambierà le regole della nostra società, ma che ad un certo punto finirà e ci saranno nuove opportunità per loro. Nella mia vita mi è capitato tantissime volte di sentire che quella era la mia ultima
spiaggia, ma non è mai stato così. Il mondo del lavoro sta cambiando e cambierà ancora in una logica sempre più europea. Per questo dobbiamo attrezzarci: intanto dal punto di vista culturale perché noi siamo abituati ad un certo tipo di sviluppo, ad una difficoltà a trasferirci, a voler rimanere vicino alla casa e alla famiglia e questo è sicuramente un valore positivo. Però in un contesto di un mondo del lavoro che si allarga cme il nostro c’è sicuramente un tasso di mobilità che è da considerarsi fisiologico e naturale. E poi ci sono alcuni elementi strutturali sui quali bisogna investire: certamente una maggiore competenza linguistica che permetta ai nostri studenti di andare a competere con quelli degli altri paesi- serve un veicolo di comunicazione globale che è l’inglese, in questo caso. Dobbiamo valorizzare maggiormente il merito delle
persone, la capacità e il loro impegno perché il confronto con i coetanei degli altri paesi permette ai nostri alunni di dare il loro meglio. E in ultimo questo paese deve avviare un processo di trasparenza in tutti i suoi processi, sia per creare una nuova cultura della trasparenza ai cittadini che attiri cittadini da altri paesi dell’Europa e del mondo”