USR Emilia Romagna: Gli esami in tempo di terremoto

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USR Emilia Romagna: Gli esami in tempo di terremoto

Messaggiodi edscuola » 19 giugno 2012, 19:11

Sugli esami in tempo di terremoto

In Italia il mese di giugno è tradizionalmente il tempo degli esami. Gli esami di Stato delle scuole secondarie di primo e secondo grado rappresentano per tutti gli allievi una tappa importante della vita, una prova che conta non soltanto per i risultati ottenuti ma anche per il valore formativo e simbolico che questo "rito di passaggio" riveste.
Quest'anno, nella nostra regione, gli esami accadono in tempo di terremoto.
Fin dalla prima scossa del 20 maggio abbiamo accompagnato l'evolversi degli eventi per far sì che l'anno scolastico si compisse nella massima serenità; contemporaneamente, in stretto rapporto con il Ministero, la Regione e gli enti locali, abbiamo iniziato ad agire per assicurare un inizio positivo del prossimo anno scolastico.
Gli esami finali sono il primo evento scolastico collettivo che avviene in regione dopo le forti scosse sismiche e mentre ancora perdura lo sciame sismico, anche con punte di rilevante intensità.
Assicurare la "normale specialità" del funzionamento delle scuole terremotate costituisce elemento non secondario per la ripresa della qualità della vita dei territori colpiti.
Per le scuole più gravemcnte danneggiate si è provvcduto ad autorizzare condizioni di esame adattate alle diverse. difficili situazioni; lo sforzo è stato quello di trovare e mantenere un saggio equilibrio tra la serietà scolastica, le possibili condizioni logistiche e la serenità di cui gli studenti hanno bisogno.
Si è considerato che la ricerca di una possibile normalità negli esami potesse costituire il giusto antidoto all'ansia che le catastrofi naturali determinano, ed anche un messaggio di ripresa della speranza nel futuro.
Ora che gli esami iniziano. desidero augurare a tutti gli studcnti e docenti impegnati un buon lavoro esprimendo la speranza che sia iniziato il viaggio grazie al quale il tcmpo del terrcmoto possa diventare passato.

Gentili insegnanti e dirigenti scolastici
se operate in commissioni d'esame nelle scuole poste nel cratere sismico o se esaminate studenti provenienti dalle zone colpite, siete sicuramente e pienamente consapevoli delle situazioni materiali ed emotive che essi si trovano ad affrontare.
In molti risiedete nelle stesse zone ed avete lì parenti, amici e persone care, e quindi condividete le angustie dei vostri allievi. Sapete delle difficoltà psicologiche ed anche pratiche per l'organizzazione della loro vita e degli studi. Sono certo che ne terrete conto, perché l'esame sia giustamente serio ma insieme equo e soprattutto sereno.
Anzi, vi prego di considerare questa prova per i ragazzi come un'esperienza di vita che matura ottimismo per il futuro, senza cercare scorciatoie che non aiutano a crescere.
E' forte la volontà di ricostruzione e di normalità. In questo spirito si svolgono gli esami, nei modi resi possibili dalle diverse condizioni, perché la ripresa non abbia alibi né ritardi e perché la nostra regola, come popolazione emiliano-romagnola, è sempre stata quella di non mancare ai nostri doveri, di testimoniare il nostro impegno.
Siamo sempre stati tra i primi a correre in aiuto alle altre popolazioni colpite e adesso riceviamo a nostra volta aiuti fraterni e competenti che ci sostengono nella convinzione che la solidarietà nazionale non è soltanto enunciata ma fa parte delle radici profonde della nostra gente.
Abbiamo letto in questi giorni nei media e visto con i nostri stessi occhi una vastissima solidarietà tra studenti, insegnanti e cittadini delle zone colpite per realizzare le migliori condizioni possibili di studio e di preparazione all'esame. Una solidarietà encomiabile, spesso realizzata in forme di volontariato, per la quale tutti vi sono grati e che sono sicuro manterrete durante degli esami.
Mai come in questo momento, la nostra azione deve essere attenta, consapevole, minuziosa.
Per quanto assurdo possa sembrare, vi chiedo di contribuire a costruire una "società dell' allegria" dando gioia ai ragazzi che stanno sostenendo gli esami.
E, se hanno bisogno di parlare, state ad ascoltarli. Saper parlare di sé e degli eventi, saperli affrontare, sono obiettivi educativi di primaria importanza. Non sottovalutateli quando darete loro i voti. La scuola serve per vivere e imparare a vivere anche in tempo di terremoto.

Agli studenti impegnati negli esami
Cari ragazzi e ragazze
in questo momento ognuno di voi è chiamato ad affrontare una prova che insieme chiude un tempo della vostra vita e ne apre un altro. Vi auguro che l'impegno e lo studio vi portino buoni risultati e al contempo rappresentino un'esperienza che arricchisce le vostre persone.
Desidero sappiate che per chi di voi è stato toccato, talvolta straziato, dal terremoto abbiamo posto particolare cura affinché gli esami avvengano nel modo più sereno e nelle migliori condizioni possibili. Ma non abbiamo mai pensato di concedere un "aiutino" come nei quiz televisivi e questo non tanto e non solo perché l'esame è una cosa seria che deve essere giusta per tutti. La principale ragione del nostro agire consiste nel fatto che noi diamo ai giovani troppa importanza per pensare che possano desiderare di cavarsela facendo il meno possibile.
C'è un limite preciso che divide il "fare quello che si può" dal "tirare a campare". Su questo confine vive il rispetto che ciascuno di noi ha di se stesso e quello che dobbiamo alle altre persone.
Per tutti coloro che sono stati colpiti dal sisma, e per quelli delle zone vicine che possono aver vissuto condizioni di ansia e difficoltà, desidero assicurare che i vostri docenti sono attenti a comprendere il clima e a dare la giusta dimensione a tutte le prove che sosterrete.
Agiamo insieme per uscire insieme dalla paura, unendo serietà ed impegno alla speranza per un futuro migliore. Vi chiediamo di vivere gli esami in tempo di terremoto con la forza di reagire e non lasciarsi andare. Così il vostro esame, anche se fatto in condizioni di difficoltà, vi aiuterà ad affrontare pure le difficoltà che ogni vita umana prima o poi presenta.
Volgere il male in bene e imparare sempre in ogni situazione; queste devono essere oggi le regole che ci diamo per farci forza a vicenda e andare avanti.
La vostra azione, come studenti, come figli, come nipoti, come cittadini, è più importante di qualsiasi altra perché voi siete il futuro del nostro presente e del nostro passato; ciò che voi fate, siete e sarete darà ragione e senso del nostro essere stati qui, in questo difficile tempo, a fare quello che sentiamo di dover fare con tutte le nostre forze.
L'impegno che vi chiediamo in questo difficile tempo è di cercare, assieme ai vostri insegnanti esaminatori, la massima serietà e serenità possibile per tutti.
A tutti gli altri studenti della regione llon direttamente colpili dal sisma, altrellanti tlllguri di buon lavoro. Sono certo che siete solidali con i vostri amici colpiti direttamente dal terremoto e che trovere nel prossimo futuro forme di solidarietà diretta e indiretta che li aiutino a riprendere la propria strada. Sono certo che anche per voi gli insegnanti sapranno trovare la giusta misura in rapporto al percorso e tempo scolastico effettivamente realizzati quest'anno.

Stefano Versari
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