da Tecnica della Scuola
Chiamata diretta docenti: il blog pro e il blog contro
di Lucio Ficara
La chiamata diretta dei prof divide l’opinione pubblica, c’è chi la ritiene una logica e normale conseguenza dell’autonomia scolastica, c’è chi invece pensa che sia un regolamento lesivo della dignità professionale e che mette a rischio il sistema nazionale unitario d’istruzione.
Il problema è un problema serio ed attuale in quanto la Regione Lombardia sta attuando in via sperimentale questo nuovo sistema di reclutament che scardina ogni diritto di graduatoria a partire dal prossimo anno scolastico. Infatti il Consiglio Regionale della Lombardia il 4 aprile 2012 ha approvato una legge, detta legge per lo sviluppo, la crescita e l’occupazione, che al Titolo I art.8 propone che le scuole statali, per i soli incarichi annuali, possano reclutare direttamente i docenti attraverso concorsi di istituto, incrociando domanda e offerta e valorizzando le necessità e il progetto didattico di ciascuna scuola.
Per cui la scuola potrà nominare senza avere vincoli di graduatoria, ma basandosi sul presunto “merito” e sulla presunta “competenza” del docente conosciuto.
Le ragioni del no alla chiamata diretta dei docenti e le ragioni del si, sbarcano nel web a colpi di blog contro e blog a favore. Al blog del no, dove troneggia un appello contro la legge Formigoni-Aprea sulla chiamata diretta, si contrappone da qualche giorno il blog del si, dove viene risaltata questa legge come una proposta volta a valorizzare la professionalità docente nel segno dell’autonomia responsabile.
Una cosa è certa a prescindere da scelte di campo di natura politica, in divenire il reclutamento dei docenti nelle scuole dovrà essere completamente rivisto. Inoltre dovranno essere riviste le norme contrattuali, in quanto i rapidi mutamenti che stanno sconvolgendo la scuola italiana esigono regolamenti e contratti rinnovati e condivisi tra le parti.