Tfa: del doman non c’è certezza

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Tfa: del doman non c’è certezza

Messaggiodi edscuola » 31 maggio 2012, 8:51

da Tecnica della Scuola

Tfa: del doman non c’è certezza
di Lucio Ficara

Il Tfa rappresenta l’unico canale esistente per conseguire l’abilitazione all’insegnamento ed avere la possibilità in futuro di concorrere per un posto-cattedra a tempo indeterminato.
Parafrasando Lorenzo il Magnifico mi verrebbe da dire: "Chi vuol esser lieto di tentar la prova preselettiva del Tfa, lo sia: ma si sappia che del domani non v'è certezza".
Il Tfa rappresenta l’unico canale esistente per conseguire l’abilitazione all’insegnamento ed avere la possibilità in futuro di concorrere per un posto-cattedra a tempo indeterminato. Le università intascheranno molti soldi, visto che per 20.000 posti banditi di cui 4.275, per la scuola secondaria di I grado, e 15.792, per la scuola secondaria di II grado, definiti in ambito regionale per ciascun Ateneo e nel numero indicato per singola classe di concorso di cui alle tabelle A e B allegate al bando, sono previste dalle 300.000 alle 400.000 richieste di partecipazione alla prova preselettiva di accesso.
Questo esercito di giovani esborserà mediamente 100 euro di versamento nelle casse delle povere università. I fortunati, ma poi non tanto, vincitori della fase preselettiva, dovranno pagare alle università una sostanziosa rata di almeno 2.500 euro, ma che può arrivare anche a superare le 3000 euro, per frequentare il corso.
Una vera è propria speculazione sulle spalle di un esercito di speranzosi giovani laureati, in cerca di certezze per il domani. Questi giovani, che stanno fuggendo la loro giovinezza, sembrano lieti e felici di questa opportunità, ma è giusto che si sappia che del dopo Tfa non c’è alcuna certezza. Si sa solo con assoluta chiarezza che dopo tante prove e tanti euro spesi, il neo abilitato potrà entrare nella seconda fascia delle graduatorie d’Istituto per fare le supplenze.
Dei concorsi per diventare titolare di cattedra, a cui i neo abilitati potrebbero partecipare, ancora nulla è stato definito. Per adesso si naviga a vista e il mare sembra mosso per i giovani laureati senza esperienza di servizio che dovranno attendere il loro turno, visto che prima sembra che tocchi a quei docenti non abilitati, ma con una certa anzianità di servizio, che da oggi potranno ufficialmente frequentare i corsi speciali dei Tfa. Come appunto si diceva, del domani non c’è certezza.
Tfa: del doman non c’è certezza
di Lucio Ficara
Il Tfa rappresenta l’unico canale esistente per conseguire l’abilitazione all’insegnamento ed avere la possibilità in futuro di concorrere per un posto-cattedra a tempo indeterminato.
Parafrasando Lorenzo il Magnifico mi verrebbe da dire: "Chi vuol esser lieto di tentar la prova preselettiva del Tfa, lo sia: ma si sappia che del domani non v'è certezza".
Il Tfa rappresenta l’unico canale esistente per conseguire l’abilitazione all’insegnamento ed avere la possibilità in futuro di concorrere per un posto-cattedra a tempo indeterminato. Le università intascheranno molti soldi, visto che per 20.000 posti banditi di cui 4.275, per la scuola secondaria di I grado, e 15.792, per la scuola secondaria di II grado, definiti in ambito regionale per ciascun Ateneo e nel numero indicato per singola classe di concorso di cui alle tabelle A e B allegate al bando, sono previste dalle 300.000 alle 400.000 richieste di partecipazione alla prova preselettiva di accesso.
Questo esercito di giovani esborserà mediamente 100 euro di versamento nelle casse delle povere università. I fortunati, ma poi non tanto, vincitori della fase preselettiva, dovranno pagare alle università una sostanziosa rata di almeno 2.500 euro, ma che può arrivare anche a superare le 3000 euro, per frequentare il corso.
Una vera è propria speculazione sulle spalle di un esercito di speranzosi giovani laureati, in cerca di certezze per il domani. Questi giovani, che stanno fuggendo la loro giovinezza, sembrano lieti e felici di questa opportunità, ma è giusto che si sappia che del dopo Tfa non c’è alcuna certezza. Si sa solo con assoluta chiarezza che dopo tante prove e tanti euro spesi, il neo abilitato potrà entrare nella seconda fascia delle graduatorie d’Istituto per fare le supplenze.
Dei concorsi per diventare titolare di cattedra, a cui i neo abilitati potrebbero partecipare, ancora nulla è stato definito. Per adesso si naviga a vista e il mare sembra mosso per i giovani laureati senza esperienza di servizio che dovranno attendere il loro turno, visto che prima sembra che tocchi a quei docenti non abilitati, ma con una certa anzianità di servizio, che da oggi potranno ufficialmente frequentare i corsi speciali dei Tfa. Come appunto si diceva, del domani non c’è certezza.
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