da Tecnica della Scuola
Concorso ds: ricorsi e controricorsi ad opponendum contro se stessi
di Aldo Domenico Ficara
Alcuni di coloro che avevano effettuato un controricorso ad opponendum avverso i ricorsi per bloccare le preselezioni, ora ricorrono, per contrappasso, nel tentativo di bloccare le prove orali, per salvaguardare le quali i colleghi promossi preparano ad opponendum i controricorsi.
Dopo la prova preselettiva del 12 ottobre 2011, cominciò da parte dei docenti esclusi dalle prove orali, una sequenza di ricorsi basati sulle presunte irregolarità dei relativi test a risposta multipla. Coloro che invece superarono tale prova, organizzandosi attraverso la rete web e con l’aiuto e il supporto legale dell’Anp (Associazione nazionale presidi), presentarono un controricorso ad opponendum, per tutelare la regolare continuazione delle procedure concorsuali.
Oggi dopo quasi sei mesi da quei primi ricorsi ad opponendum, la storia si ripete tale e quale. Infatti, l'Anp rivolge un appello a non abbassare la guardia a tutti coloro che hanno superato con successo le prove scritte del concorso per dirigenti scolastici. Inoltre, la stessa associazione suggerisce a coloro che non si sono ancora costituiti con interventi ad opponendum a salvaguardia della prosecuzione e della regolare conclusione della procedura concorsuale, di aderire in tempi brevi. In questo modo l’Anp potrà dare mandato ai propri legali, che sino ad oggi hanno difeso con successo il concorso in tutte le sedi giudiziarie, di rappresentarli nelle cause promosse dai ricorrenti (esclusi dalle prove orali).
In certi casi si arriverà al paradosso di alcuni aspiranti Ds che, difesi nel mese di novembre 2011 dall’Anp, erano riusciti a proseguire il concorso dalla preselettiva agli scritti, ed oggi diventati a loro volta ricorrenti per la non ammissione agli orali, dovranno subire come controparte proprio l’Anp, non più soggetto alleato.