da tuttoscuola.com
L’Amministrazione scolastica a rischio di tagli
L’istruzione è uno dei sei ministeri-chiave su cui si concentreranno maggiormente le attenzioni del supercommissario Enrico Bondi, neo-nominato dal Consiglio dei Ministri per contribuire al risparmio di 4,2 miliardi entro il 31 dicembre 2012.
Sembra quasi sicuro (mai dire mai) che la scuola non sarà toccata dalla manovra decisa lunedì dal Consiglio dei Ministri per tentare di scongiurare l’aumento automatico dell’IVA dal prossimo ottobre. La stessa cosa non può dirsi, invece, per l’Amministrazione sia centrale che periferica.
Per l’Amministrazione centrale sembra probabile l’unificazione del Ministero dell’Istruzione nell’unica sede di viale Trastevere con l’Università e la Ricerca che dovrebbero abbandonare l’attuale sede dell’Eur. Il ricongiungimento in una unica sede (Profumo c’aveva già pensato appena messo piede al Miur) comporterebbe un risparmio di affittanze dell’ordine di decine di milioni.
Si parla anche di “riduzione degli organici dirigenziali e di riconversione dei profili”.
Il Consiglio dei Ministri ha preso anche in considerazione “la razionalizzazione di distacchi e di comandi del personale”. Se si escludono i distacchi sindacali che dovrebbero essere materia di intervento di Giuliano Amato, l’altro Commissario nominato dal Governo, bisogna dire che i comandi presso l’Amministrazione centrale e periferica, di cui sembra occuparsi il Governo, sono già stati ridotti a 300 unità complessive a decorrere dal prossimo settembre, per effetto di una precedente manovra finanziaria del Governo Berlusconi.
Se si pensa di azzerare completamente quella ridotta pattuglia, saranno guai per l’Amministrazione già in grave carenza di organici del personale amministrativo.
In periferia potrebbe esserci l’unificazione in un’unica sede degli uffici statali decentrati. Si tratterebbe di un accorpamento con riduzione delle spese di affitto e contrazione di organici.