Fusione fredda Acceso il reattore fatto dagli studenti

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Fusione fredda Acceso il reattore fatto dagli studenti

Messaggiodi edscuola » 21 aprile 2012, 7:49

da Corriere della Sera

Fusione fredda Acceso il reattore fatto dagli studenti
Per ora alimenta le lavagne interattive

Prima ancora di averlo mostrato al pubblico ieri, nei locali dell' Istituto tecnico Leopoldo Pirelli, gli studenti dell' indirizzo «Costruzione, ambiente e territorio», hanno deciso di «brevettare» la loro invenzione. «Perché non si sa mai - commenta la preside Flavia De Vincenzi - un' azienda potrebbe anche comprarlo per tenere accese le luci della fabbrica o per qualche altro utilizzo». Per ora, i ragazzi del Pirelli che, dopo un anno di studi e tentativi sono riusciti ad emulare i pionieri, poi sconfessati, della fusione a freddo Martin Fleischmann e Stanley Pons, primi, nel 1989, a mettere a segno l' esperimento, con l' energia prodotta a scuola alimenteranno le lavagne interattive. «Questo progetto - racconta la dirigente - è la dimostrazione della vivacità della scuola italiana. Molto è cambiato negli istituti tecnici dove le lezioni spesso superano la frontalità per trasformarsi in laboratori pratici, un terreno fertile per idee come questa». E' un segnale in controtendenza per chi immagina il mondo dell' istruzione come immobile e ancorato al passato. E sono proprio gli istituti tecnici che, per anni hanno sofferto di un calo di iscritti, a guidare l' innovazione. Ieri mattina, i ragazzi che hanno partecipato al progetto hanno presentato l' iniziativa in italiano e inglese, anticipando l' obbligo previsto dal ministero di apprendere una materia tecnica in lingua straniera. La novità entra in vigore in anni successivi al biennio, ma al Pirelli si gioca d' anticipo già da qualche tempo. Per realizzare il reattore c' è voluto tanto impegno. Ne sono stati costruiti quattro prima di realizzare - racconta sempre la preside De Vincenzi - quello che poi si è acceso». L' istituto tecnico del Tuscolano non è nuovo agli esperimenti di successo. Lo scorso anno gli studenti sono riusciti a realizzare una «Macchina riproduttrice d' acqua» che riesce a generare dall' umidità dell' aria, 30 litri di acqua potabile al giorno. «Attualmente la nostra macchina - spiega De Vincenzi - è stata donata, attraverso una Onlus, a una scuola elementare del Congo». Sempre i ragazzi dell' istituto due anni fa hanno costruito una centralina meteo-ambientale che porteranno domenica in piazza Re di Roma all' interno di un progetto sull' Ambiente organizzato dal Comune.

Fiorentino Flavia
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