da Repubblica.it
"Dalla riforma Gelmini 10mila prof a rischio"
Ma è guerra di cifre governo-docenti
Con i tagli del precedente governo sono tanti rimasti senza cattedra che fanno i "tappabuchi". E secondo l'Anief ora potrebbero rimanere senza posto. Il sottosegretario Rossi Doria: "Sono statoi e verranno utilizzati"
di SALVO INTRAVAIA
Dopo i tagli del governo Berlusconi, 10 mila insegnanti rischiano il licenziamento. A denunciarlo è l'Anief, l'Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione. Ma secondo il ministero il pericolo che ciò possa avvenire è remoto. A sollevare il problema una interpellanza parlamentare della deputata dell'Italia dei Valori, Anita Di Giuseppe. "Quello dei docenti sovrannumerari della scuola italiana è un problema crescente, di cui il governo deve farsi necessariamente carico", si legge in una nota dell'Anief.
Attualmente, sono quasi 11 mila i docenti di ruolo rimasti senza cattedra, che vengono utilizzati dal ministero per fare i tappabuchi. La fetta più grossa di docenti in esubero è al superiore, dove il taglio delle ore di lezione operato dalla riforma Gelmini è stato più consistente e proseguirà ancora per tre anni. "Per questi insegnanti - spiega il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico - a seguito dell'ulteriore riduzione di offerta formativa settimanale nelle scuole superiori, il pericolo è reale e prossimo al compimento".
La legge di stabilità approvata prima delle dimissioni del governo Berlusconi conteneva una norma che per i docenti in esubero prevede la mobilità "forzosa" presso altre amministrazioni pubbliche. "E se ciò non sarà possibile - continua Pacifico - si procederà alla cassa integrazione per due anni seguita dal licenziamento, nel caso
in cui tale personale non possa essere ricollocato. Bisogna evitare che ciò avvenga". Ma secondo il sottosegretario Marco Rossi Doria, che ha risposto all'interpellanza di pochi giorni fa, il governo a cuore la sorte dei docenti in esubero.
"Nell'anno scolastico corrente - spiega Rossi Doria - l'esubero si è determinato in 10.706 unità docenti, in buona parte concentrato nella scuola secondaria di secondo grado, ove, accanto al riordino dei cicli, si è verificata la maggiore diminuzione della popolazione scolastica. L'esubero, tuttavia - continua il sottosegretario all'Istruzione - viene determinato e conteggiato in organico di diritto, e viene poi riassorbito quasi completamente in organico di fatto". In altre parole, i docenti in esubero vengono utilizzati "su posti derivanti dall'unificazione degli spezzoni di orario disponibili utilizzabili solo in organico di fatto e su posti di sostegno".
Ma di eventuali corsi di riconversione professionale - che potrebbero abilitare all'insegnamento in altre discipline docenti che hanno ormai maturato anni di servizio, facendoli uscire dal tunnel della precarietà - non si discute. Qualche settimana fa, si è parlato di riconvertire parte dei docenti in esubero su posti di sostegno. Ma viale Trastevere smentisce. "Con riferimento ai corsi di riconversione - risponde Rossi Doria alla Di Giuseppe - che nessun corso di riconversione professionale sul sostegno è partito, né, per ora, è stato pianificato". Ma Idv e Anief chiedono al governo tecnico di "non lavarsene le mani".