da Corriere della Sera
La scuola come piacere di scoprire le cose
L' obiettivo Bisogna mirare a una scuola aperta agli scambi e agli incontri
«Passare troppo tempo a studiare è pigrizia», così la pensava il filosofo Bacone. Nella Grecia antica, passare il tempo a «studiare» era un piacere. Il termine scholé indicava il modo con cui i giovani coltivavano le proprie conoscenze sotto la guida di maestri. Un tempo libero, anzi liberato, dedicato al piacere di scoprire le cose, ai ragionamenti, al pensiero. L' etimologia della parola secondo alcuni porta al verbo echo, che significa avere. Dunque, scholé come uno spazio per ricevere qualcosa, per crescere e per discutere. La scuola come spazio pubblico che si sostituisce alla logica mercantile del profitto, del lavoro, degli affanni. Per questo bisogna mirare a una scuola aperta agli scambi e agli incontri, che coltivi la saggezza pratica come capacità di rapporto con gli altri, di riflessione e di dibattito. Ma dov' è questa scuola? Corsi e ricorsi «Oggi i ragazzi, belli e pronti, a ogni fine di spiegazione, non solo si alzano, ma sciamano dai loro posti e schiamazzano indecorosamente. Ne deriva una tale boriosa convinzione di superiorità che, gonfiati dall' applauso tumultuoso dei compagni, irridono all' insegnante». Non è la nota di un prof di oggi, «cum indecora exsultatione », si va indietro al primo secolo dopo Cristo. Marco Fabio Quintiliano nella sua «Istituzione oratoria». Questo per dire che non è cambiato nulla, nella scuola. I problemi sono gli stessi. Valutando s' impara La scuola è tutta una pagella: il prof dà i voti allo scolaro, gli esperti danno il voto al prof (lo chiamano ranking perché non è proprio un voto ma un gradino raggiunto), il ministero da un voto alle scuole e agli scolari, che a loro volta danno i voti ai prof. Voti pubblici (Invalsi) e ranking privati (Fondazione Agnelli). Intanto arriva VALeS (valutazione e sviluppo scuola): 1.053 scuole candidate a farsi valutare per migliorare, ma i posti sono solo 300. In palio non ci sono soldi, ma progetti. Un successo del ministro. Storia di un liceo In città arrivò terzo, il liceo ginnasio Manzoni, nel 1884, dopo il Beccaria e il Parini, prima in via Circo, poi nella sede attuale di via Orazio. «Storia e cronaca di una scuola milanese» è il titolo del bel libro di Gianguido Piazza, Zelia Grosselli e Giuseppe Mei, presentato settimana scorsa. All' edizione di sei anni fa, si sono aggiunte altre ricerche di archivio e ricordi di ex manzoniani. Centoventotto anni di storia lasciano il segno.
Tesorio Giuseppe