da tuttoscuola.com
Aprea ha lasciato la Camera
Valentina Aprea ha lasciato la carica di deputato per dedicarsi completamente al lavoro di assessore alla Regione Lombardia. Le sue dimissioni erano attese da tempo e le ha confermate in una lettera inviata alla presidenza della Camera che l’on. Fini ha letto all’Aula di Montecitorio.
L’ex-sottosegretario all’istruzione con Letizia Moratti, aspirante ministro della P.I. nell’ultimo governo Berlusconi e poi attivo Presidente della Commissione Cultura della Camera, lascia con il botto (o quasi).
È riuscita a portare a termine il suo disegno di legge (n.953) che aveva presentato alla Camera all’inizio della legislatura e che, dopo un percorso accidentato, era stato “stoppato” dalla Lega, allora partner di maggioranza con il Pdl.
Un ddl che però è stato radicalmente cambiato dall’apporto del PD, perdendo pezzi importanti, come, ad esempio, la previsioen di riforma dello stato giuridico dei docenti e la trasformazione delle istituzioni scolastiche in fondazioni. Ma Valentina Aprea, nel nuovo clima dei rapporti dei partiti della attuale maggioranza, ha accettato, con sano realismo, di lasciare per strada i “gioielli di famiglia”.
Il solo fatto che l’ex-ddl 953 porti tuttora la firma di origine del primo presentatore, l’on. Aprea, sembra aver convinto alcuni deputati dell’IDV che si sia trattato di una svendita. Da qui una serie di critiche rivolte soprattutto al PD che ha visto scendere in campo anche l’on. Di Pietro, che non ha esitato a parlare di blitz antidemocratico alla Camera con la proposta legge Aprea che metterebbe in discussione la scuola pubblica.
Il litigio a sinistra sul suo disegno di legge, pur stravolto, non può che fare piacere all’on. Aprea che, nel salutare i colleghi di Montecitorio, ha sottolineato che l’Italia di oggi è migliore di quella di 20 anni fa.