da Corriere
Paesi arabi, l'istruzione è il problema da risolvere
Il mondo arabo ha urgente bisogno di una riforma profonda dell'istruzione, o il suo ritardo rispetto ad altre aree del mondo in via di sviluppo — dall'America Latina all'Asia — continuerà ad aumentare, anche in termini di crescita economica. È l'allarme lanciato ieri dalla Banca Mondiale, in un rapporto pubblicato in Giordania: quest'ultima, insieme al Kuwait, è il Paese arabo in testa alla classifica per possibilità di accesso all'istruzione, efficienza e qualità dell'insegnamento. Agli ultimi posti si classificano invece Djbuti, Yemen, Iraq e (a sorpresa) Marocco, mentre Egitto, Libano, Territori palestinesi e Iran (non arabo ma incluso nello studio) si collocano su posizioni intermedie. Ma nel complesso il Medio Oriente e il Nord Africa sono decisamente arretrati. La riforma dell'istruzione — si legge nello studio che ha esaminato l'insegnamento dalle elementari all'università — è vitale per lo sviluppo economico e per ridurre la disoccupazione, generalmente alta (il 14% in media) con un picco del 25,6% nei Territori palestinesi. «Questa regione ha un popolazione molto giovane, il 60% è sotto ai 30 anni — sostiene la Banca — Almeno 100 milioni di nuovi posti di lavoro vanno creati nei prossimi 10-15 anni: dobbiamo iniziare migliorando il sistema scolastico».
Scuole e ritardo
Per la Banca Mondiale, il mancato sviluppo dell'istruzione nei Paesi arabi è un serio ostacolo per il loro sviluppo economico e il calo della disoccupazione.