da ItaliaOggi
Ecco gli effetti dei tagli al personale che scatteranno nel 2008
Carlo Forte
In bilico le scuole dei piccoli centri cittadini, per i grandi, invece, aule sovraffollate
Il prossimo anno scolastico inizierà con 11 mila operatori scolastici in meno. È l'effetto della Finanziaria 2008, che prevede un taglio di 33 mila posti di lavoro nella scuola in tre anni: 11mila per ogni anno. E per dare attuazione alle nuove regole il ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha già preparato una bozza di circolare, che accompagnerà il decreto sugli organici di prossima emanazione. E servirà a spiegare agli uffici periferici come fare per eseguire i tagli previsti, che, come ha preteso il ministro dell'economia, dovranno essere reali. ItaliaOggi l'ha letta.
Tagli in due fasi
La riduzione di posti inciderà sulle cattedre per 10 mila unità e per mille posti di lavoro sul personale Ata. Il taglio dei posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario avverrà in un'unica soluzione. La riduzione del numero delle cattedre, invece, avrà luogo in due fasi. Il grosso sarà tagliato nell'organico di diritto e il resto nell'organico di fatto. In particolare, sull'organico previsionale che si fa a giugno saranno cancellate 8 mila cattedre. Nell'organico di fatto, invece, il taglio sarà di ulteriori 2 mila cattedre.
Gli spezzoni
L'amministrazione centrale ha spiegato agli uffici periferici che non sarà più possibile far figurare cattedre intere come se si trattasse di più spezzoni separati. Dunque, sottraendoli dal calcolo delle cattedre ed evitando così gli effetti dei tagli almeno in parte. La decurtazione, infatti, dovrà essere eseguita direttamente sul numero delle classi. E se non sarà effettuata rigorosamente a giugno, bisognerà provvedere immediatamente prima dell'inizio delle lezioni, operando sull'organico di fatto. Insomma, anche quest'anno, a fare spese dei tagli saranno le scuole dei piccoli comuni e le cattedre di sostegno e di strumento musicale.
Piccoli comuni senza scuola
Nel caso dei piccoli comuni, infatti, oltre al calo demografico, che da anni ormai sta letteralmente svuotando i paesini dell'entroterra, si aggiungerà anche la scure dei tagli di spesa, che potrebbe rendere impossibile assicurare la presenza in cattedra dei docenti in classi con pochi alunni. Finora l'emergenza era stata fronteggiata affollando le classi dei grossi centri, in modo tale da ridurre comunque il numero dei docenti.
Il sovraffollamento
Ora però sarà più difficile perché, sebbene l'amministrazione scolastica abbia invitato gli uffici periferici a derogare di uno o due alunni ai parametri fissati dalla normativa sulla costituzione delle classi, gli istituti comprensivi costituiti con la sede centrale in un grosso centro e i plessi e le sezioni staccate in piccoli centri dell'hinterland potrebbero non riuscire più a garantire l'esistenza alle sezioni staccate. Ciò perché oltre un certo numero di alunni per classe non è più possibile garantire la qualità del servizio. Anche se la normativa rende possibile ampie deroghe. E dunque potrebbero optare per la cancellazione di classi nelle sezioni staccate in favore della costituzione di un maggior numero di classi nelle sedi centrali. Classi che, con questo criterio, potrebbero essere costituite con meno alunni. Ma il rovescio della medaglia è, appunto, la soppressione delle sezioni staccate e la condanna al pendolarismo degli alunni che vivono nei piccoli paesi vicini.
Strumento e sostegno
Quanto allo strumento musicale, la riduzione di spesa renderà praticamente impossibile la costituzione di nuovi corsi. L'anno scorso, peraltro, diversi corsi già istituiti in organico di diritto sono stati cancellati in organico di fatto perché determinavano uno sforamento dei limiti di organico fissati dalla Finanziaria. La stessa cosa vale per le cattedre di sostegno che, a partire da quest'anno, non potranno essere più costituite in organico di fatto in deroga ai parametri generali.