Ecco le lezioni di 59 minuti per sopravvivere a Gelmini

Rassegna Stampa e News su Scuola, Università, Formazione, Reti e Nuove Tecnologie

Ecco le lezioni di 59 minuti per sopravvivere a Gelmini

Messaggiodi edscuola » 15 settembre 2011, 6:36

da l'Unità

Ecco le lezioni di 59 minuti per sopravvivere a Gelmini
Franco Labella

Il cronometro.
Aprono le scuole e continuano i tagli. Come si reagisce? Uno pensa con l’informazione alle famiglie, coinvolgendo l’opinione pubblica, facendo intervenire il noto intellettuale o prof. universitario a sostegno della causa ma anche con gli scioperi, le azioni di protesta, i flash mob e i gazebo davanti alle scuole. Roba “comunista” insomma. Nel Belpaese qualcuno, però, non rinuncia all’inventiva e alla creatività ma, soprattutto, evita la roba “comunista”. Ci sono Dirigenti scolastici di scuole che, in presenza dei tagli alle risorse, invece di premere per avere quello che serve per le supplenze, si inventano l’ora di lezione di 59 minuti. A che servirà mai questa trovata? Serve a far accumulare ai docenti riottosi preziosi minuti da recuperare nelle supplenze. Così si trova il modo di far fare gratis quello che dovrebbe essere pagato. Certo l’ora di 59 minuti richiede alte professionalità. Mica puoi sbagliare e farla di 58 o 57. Per cui al prossimo concorso per Dirigenti scolastici invece del quizzone, pure infarcito di errori, magari sarà il caso di farci venire la FIN o la FIDAL. Nel nuoto e nell’atletica i cronometri li sanno far funzionare. Abituiamo a questo pure le scuole. In fondo, come si dice, l’importante non è vincere la sfida educativa. Basta partecipare. E se lo diceva De Coubertin avrà avuto ragione pure lui.

La settimana corta.
Troppa scuola fa male.
Parola della giovane scrittrice di favole che, su questo assunto, ha costruito il riordino delle superiori. Ventisette ore per i bienni sono più che sufficienti a fronte delle trenta ore della media inferiore e alle precedenti trentatré delle sperimentazioni bocciate in blocco. Se il messaggio è questo come si fa ad impedire la moda della settimana corta? Ormai le scuole fanno a gara. Vuoi mettere la famiglia che si riunisce di sabato e sopperisce alle mancanze delle scuole con una bella visita ai musei o con la gita nelle città d’arte. Ma veramente la nostra platea non è fatta di liberi professionisti che non lavorano di sabato. Ma veramente la scuola dovrebbe essere un presidio in quella realtà difficile di Palermo, Napoli e perfino Milano. Ma veramente con la settimana corta il problema alle famiglie glielo creiamo. Troppa scuola fa male. Ce lo chiede l’Europa. E poi risparmiamo anche sulla carta igienica……

Zeitgeist.
Lo spirito del tempo pervade, ahimè, anche le scuole. Autonome fino al punto da non riuscire a impedire che le poche risorse vengano pure impiegate per qualche stranezza, diciamo così. Nei giorni scorsi abbiamo appreso dai giornali di una piacevole alleanza tra un Dirigente scolastico ed il suo DSGA di Piazza Armerina. Virtuosi nell’amministrare i fondi? Alleati nel far quadrare i conti nonostante i tagli? Pronti a far pagare alle famiglie i contributi “volontari” senza i quali le scuole ormai non vanno avanti? Insomma, non esageriamo. Pronti a servire lo Stato o meglio a servirsi dello Stato con qualche piccola distrazione di fondi. Ma per una buona causa. La loro. E se una volta con le malversazioni ci si pagava, magari, le rate del mutuo o l’auto di lusso, oggi bisogna essere “moderni” e seguire modelli illustri. Con i soldi i due si pagavano i viaggi. Dal Belpaese del bunga bunga fino alla lontana Romania. Alla riscoperta della Dacia romana? Per testare le mete dei viaggi delle scolaresche? No alla scoperta delle escort. Rumene. Ma per via dell’Impero, non per altro.
edscuola
Site Admin
 
Messaggi: 19822
Iscritto il: 3 ottobre 2007, 11:30

Torna a Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 84 ospiti

cron