Fioroni, basta precari

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Fioroni, basta precari

Messaggiodi edscuola » 17 gennaio 2008, 7:30

da LASTAMPA.it

Fioroni, basta precari
Piano annunciato durante giornata di studi sulla formazione dei docenti

ROMA
Assorbire tutti i docenti precari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, introdurre un rapporto paritetico tra sistema scolastico e università, creare un nuovo modello di assunzioni sulla base dei posti disponibili attraverso una selezione con validità biennale: sono queste le linee di indirizzo che provengono dalla giornata di studi, organizzata dal Cidi, sulla “Formazione iniziale dei docenti” svolta oggi a Roma presso Palazzo San Macuto.

Le strategie del ministero della Pubblica amministrazione sono state tracciate dal ministro Giuseppe Fioroni e dal suo vice Mariangela Bastico. «Bisogna chiudere con il capitolo delle graduatorie ad esaurimento», ha detto Fioroni ribadendo più volte la necessità di non ricreare in futuro un sistema di precariato così complicato e difficile da sradicare.

Il ministro si è voluto soffermare anche sulla necessità di introdurre una maggiore collaborazione tra scuola e università: «Il nuovo reclutamento ha bisogno di un rapporto paritetico tra i due ambiti - ha spiegato il responsabile di Viale Trastevere - al fine anche di creare un sistema di crediti formativi da spendere non necessariamente nel campo dell’istruzione ma anche in quello lavorativo».

A tal proposito il titolare della Pubblica istruzione ha specificato che la gestione dei concorsi futuri per assumere i docenti dovrà essere di esclusiva competenze delle scuole: «Il periodo di prova dei docenti non a caso dovrà essere valutato in piena autonomia - ha sottolineato Fioroni - dagli istituti dove verranno di volta in volta svolti».

Il ministro ha poi annunciato che per gli insegnanti da riqualificare o impegnati in avanzamenti di carriera dovrà essere introdotta la possibilità di accedere automaticamente a periodi di formazione attraverso la concessione dell’anno sabatico.

Il sottosegretario, Miariangela Bastico si è invece soffermata sulla necessità di attivare delle graduatorie per abilitati «aperte e con validità biennale».

I docenti che in pratica non entreranno in ruolo nel biennio successivo alla vincita del concorso ordinario dovranno sostenere un’altra selezione. Bastico ha poi ribadito che la formazione di questo tipo dovrebbe essere l’unico canale per entrare nella docenza scolastica: un sistema che richiederà almeno sei anni di formazione dopo aver acquisito il diploma di maturità.

Questo l’iter che dovrà affrontare il nuovo aspirante docente dell’istruzione pubblica: tre anni di università di base, due anni di corso di specializzazione universitaria e uno di praticantato ma solo dopo aver vinto il concorso pubblico bandito a livello regionale su cattedre effettivamente vacanti.

«Attenzione - ha avvertito il segretario della Uil-scuola, Massimo Di Menna - bisogna però fare in fretta perché il nuovo precariato si sta già formando. Ci risulta che da due, tre anni in alcune zone d’Italia vi sono diversi docenti che lavorano per un anno ma senza abilitazione. Abbiamo già avvisato il ministro dell’istruzione e il presidente del Consiglio Romano Prodi di questa situazione: non ci vengano a dire poi che il sindacato vuole tutelare dei lavoratori senza motivo».
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