da LASTAMPA.it
Maschi laureati, nessuno peggio dell'Italia
La percentuale di maschi laureati dai 25 ai 64 anni in Italia è esattamente la metà della media europea: 11,6% contro il 23,2%, il dato più basso di tutta l’Unione
Nuovo record negativo per l’Italia in sede europea: la percentuale di maschi laureati dai 25 ai 64 anni in Italia è esattamente la metà della media Ue, 11,6% contro il 23,2%. Il dato emerge da un’Indagine europea sul lavoro di Eurostat, l’ufficio statistico della comunità europea, che fa riferimento ai dati del 2005.
Anche tra le donne, l’Italia non eccelle: la percentuale di laureate è del 12,8%, rispetto ad una media comunitaria del 22,7%. Peggio fanno soltanto Malta (9,9%), Romania (10,7%) e Repubblica ceca (11,6%). Prime della classe, la Danimarca (30,9%) e l’Olanda (32,7%) per i maschi, e l’Estonia (38,8%) e la Finlandia (39,4%) per le donne. In Germania i maschi laureati sono il 27,1% e le donne il 20,3%, in Francia rispettivamente il 23,7% e il 26,0%, in Gran Bretagna il 29,9% e il 29,7% e in Spagna il 28,1% e il 28,3%.
La situazione italiana è riscattata dal livello di istruzione che si riscontra tra i giovani, che risulta in aumento: la percentuale di laureati tra la fascia di età tra i 50 e 54 anni e i 30-34enni è aumentata dall’11,8% al 14,1% per i maschi e dal 10,9% al 19,9% per le femmine. L’indagine certifica anche il sorpasso delle donne sui maschi per quanto riguarda le nuove generazioni. Ciò nonostante, l’occupazione continua a privilegiare gli uomini: l’86,2% dei laureati occupati in Italia sono di sesso maschile contro il 75,3% delle donne.