da Il Secolo XIX Web
Mobbing a scuola, causa al ministero
Giò Barbera
Presenterà una causa per “mobbing scolastico” nei confronti del ministero dell’Istruzione, retto da Giuseppe Fioroni, l’avvocato Tito Schivo che difende il professor Diego Balestra (nella foto), l’insegnante imperiese che nel dicembre scorso aveva denunciato le angherie a cui l’avrebbero ripetutamente sottoposto i ragazzi della seconda elettricisti all’Ipsia di via Gibelli, corso finanziato dalla Regione e portato avanti dal Centro Pastore.
«Il docente aveva raccontato di essere stato fatto bersaglio di sputi, bottigliette piene d’acqua, di essere rimasto vittima di intimidazioni fisiche, ingiurie, minacce, al punto da mettersi in malattia - dice oggi il suo legale al Secolo XIX- situazioni queste che sono tipiche del mobbing scolastico. Ma dopo il caso, grave, il mio cliente si è sentito abbandonato dalla scuola e sotto pressione. In quelle condizioni di lavoro non era più possibile garantire la sua permanenza all’Ipsia». L’insegnante ha così lasciato la scuola di via Gibelli per l’istituto nautico di piazza Roma a Porto Maurizio. «Ho presentato domanda alla direzione della scuola e l’hanno accolta positivamente. Oggi lavoro con maggiore serenità ed è quello che in questo momento conta di più. Per il resto sto cercando di dimenticare in fretta quello che mi è successo», racconta al Secolo XIX il professor Balestra.
Il suo avvocato, Tito Schivo, ha già preparato un lungo memoriale su tutta la vicenda. «Anche durante le vacanze di Natale non ho mai smesso di lavorare a questo caso che ritengo decisamente molto grave - ha detto il legale - Meritava tutta la mia attenzione e ora spero anche quella dei giudici ai quali presenteremo questa causa per mobbing scolastico. Il mio cliente si è sentito abbandonato dalla scuola nel momento di maggiore bisogno - sottolinea l’avvocato Schivo - Aveva segnalato situazioni anche gravi che evidentemente sono state lasciate cadere nel vuoto».
Parallelamente a questa causa lo studio legale di Imperia che si occupa dell’ex insegnante dell’Ipsia sta lavorando anche ad una querela per diffamazione nei confronti della direzione della scuola di via Gibelli che aveva definito “inadeguata la capacità di insegnamento del professor Balestra”. «Io ho sempre cercato di svolgere al meglio il mio ruolo di docente - ha detto il diretto interessato - Purtroppo non è stato possibile. Ora insegno al Nautico di Imperia nelle classi terza, quarta e quinta e sto cercando di dimenticare tutto quello che mi era successo alla scuola di via Gibelli».
Nella vicenda era stata chiamata in causa anche la direttrice scolastica provinciale, Anna Maria Giuganino, alla quale la preside dell’Ipsia, Nazaria Persia, aveva presentato un proprio dossier. Ma lo stesso provveditore agli studi aveva gettato acqua sul fuoco: «C’e’ bisogno di tanto equilibrio», era stato il suo commento. «L’elemento paradigmatico - aveva aggiunto la responsabile delle scuole imperiesi - è solamente il dialogo. Va da sé che la ragione non sta mai tutta da una parte».
Balestra però, a suo dire, sarebbe stato lasciato solo anche dagli altri studenti e dai colleghi. I ragazzi dell’Istituto Guglielmo Marconi hanno però preso le distanze dal caso: «Gli episodi che a parere del professor Balestra sono accaduti, non coinvolgono studenti dell’Ipsia (ndr: la classe 2a Elettricisti è prestata all’Ipsia in quanto segue corsi finanziati dalla Regione e facenti capo al Centro Pastore). Ci spiace che di tutto sia stato fatto un calderone - avevano scritto in un comunicato - Come iscritti all’Ipsia ci teniamo a sottolineare che realtà difficili sono presenti in tutte le scuole. I nostri insegnanti ci aiutano a inserirci nel mondo del lavoro. E i compagni più anziani testimoniano il radicale cambiamento dell’istituto negli ultimi anni, essi stessi protagonisti della metamorfosi».