Cobas, previsti tagli per 47.000 posti e per i finanziamenti

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Cobas, previsti tagli per 47.000 posti e per i finanziamenti

Messaggiodi edscuola » 4 gennaio 2008, 16:56

da LASTAMPA.it

Cobas, previsti tagli per 47.000 posti e per i finanziamenti

Effetto finanziaria: così la scuola pubblica è sempre meno efficiente

ROMA
Secondo i Cobas della scuola i tagli previsti nella finanziaria 2008 sommati a quella del 2007 produrranno la riduzione di almeno 47.000 cattedre e il taglio di diverse centinaia di milioni di euro di finanziamenti l’anno: la stima è stata fatta dai Comitati di base sulla base della relazione tecnica della 2008 che ha introdotto norme restrittive, ad iniziare dalla formazione delle classi e degli organici del personale scolastico.

Tra le novità introdotte per la scuola con la manovra economica di fine anno, i Cobas indicano molto grave che dal prossimo anno il monte orario delle prime classi dei licei sperimentali venga ridotto tra le 2 e le 6 ore settimanali. Ma anche la decisione che prevede come il numero delle classi prime e di quelle iniziali di ciclo dell’istruzione secondaria di secondo gradi si determini tenendo conto del numero complessivo degli alunni indipendentemente dai diversi indirizzi, corsi di studio, e sperimentazioni.

Per i Cobas «le scuole saranno costrette a formare classi con alunni di indirizzi e sperimentazioni diverse o, per conservare un minimo di serietà, ad abrogare sperimentazioni e indirizzi pure ritenuti necessari e scelti dai ragazzi». Ridimensionamenti dell’offerta formativa che si aggiungono alle riduzioni di ore settimanali dell’anno scorso, quando furono tagliate nelle classi prime degli istituti Tecnici e Professionale.

A tal proposito il sindacato ricorda come la Finanziaria dello scorso abbia già «contribuito al taglio di 15.000 posti di insegnati per quell’ordine di scuola. Si è trattato - dicono - solo dell’inizio perché la norma è entrata in vigore per le sole classi prime. Mano a mano che i tagli andranno a regime per tutte le classi i tagli avranno la consistenza di almeno 47.000 posti in organico».

Se questi sono i presupposti, per i Cobas il decremento complessivo della qualità dell’insegnamento sarebbe inevitabile: «non si tratta - sottolineano le associazioni sindacali vicine all’estrema sinistra - naturalmente, solo del taglio degli insegnati, ma anche dei tagli al `tempo scuolà per rendere la scuola pubblica sempre meno efficiente ed efficace, l’insegnamento sempre più banale, nozionistico, trasmissivo e autoritario».

Nel 2007, tuttavia, il ministero della Pubblica Istruzione è riuscito a mettere in pratica solo una parte delle decurtazioni previste in finanziaria: “colpa” del numero troppo alto di iscritti e dell’introduzione dell’obbligo formativo che ha indotto i docenti a bocciare un numero ridotto di studenti.

Però, anche se questa situazione dovesse ripetersi scatterà la cosiddetta clausula di salvaguardia imposta dal ministero dell’Economia: «se pure i tagli non dovessero essere fatti - , ricordano i Cobas - comunque dal bilancio del ministero della PI verranno sottratte le cifre previste, pari a 535 milioni di euro per l’anno 2008, altri 807 milioni di euro per il 2009, ben 1.218 milioni per quello successivo e 1.432 per il 2011».

La conseguenza è che questi tagli avranno un effetto «devastante per le scuole, essi vanno ad impedire -continuano i Cobas - la vita normale e quotidiana della scuola, non ci sono più soldi per chiamare supplenti quando mancano gli insegnanti (la scuola si trasforma in un parcheggio e gli insegnanti in baby sitter sorveglianti)».

Per i Cobas la scarsità dei fondi si ripercuoterà anche sulle spese del funzionamento amministrativo, sulle attività didattiche e la manutenzione dei laboratori, sullo svolgimento di una minima attività di aggiornamento degli insegnanti. «Ma non finisce qui - continuano i comitati di base - perchè un altro bel taglio riguarderà i docenti di sostegno agli alunni portatori di handicap».

Sotto accusa però non è solo la finanziaria 2008, ma tutta la politica che ha governato le scelte sul mondo dell’istruzione negli ultimi anni: in particolare la volontà di introdurre l’autonomia decisionale di ogni istituto. «Governi di centro- sinistra e governi di centro- destra - sostengono i Cobas - si sono impegnati a fondo per degradare la scuola pubblica. I sindacati concertativi continuano imperterriti a difendere il governo amico».

Per risollevare la situazione esisterebbe tuttavia una possibilità: coinvolgere i protagonisti della scuola. Docenti, studenti e famiglie vengono indicati dai Cobas come l’ultima possibilità per «cambiare rotta e restituire alla scuola il ruolo centrale che essi meritano».
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