Alla maturità con la calcolatrice

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da LASTAMPA.it

Alla maturità con la calcolatrice

Un sondaggio del sito Tutto Scuola: la maggioranza dei prof sono favorevoli

FLAVIA AMABILE

E se all’esame di Stato gli studenti portassero la calcolatrice come aiuto? Sarebbe così disdicevole abolire questo divieto? Sarà l’effetto dei tempi che cambiano, dell’eredità del Sessantotto o di un generale lassismo, ma la stragrande maggioranza dei prof non ci vede scandalo alcuno. E’ stato il sito Tutto Scuola a porre ai suoi lettori alcune domande sugli strumenti usati per l’insegnamento della matematica.

Dal sondaggio è emerso uno scenario nuovo rispetto a quello che abitualmente si tende a credere: ormai persino nelle scuole italiane - che non brillano di certo in quanto a tecnologia - i numeri non si studiano più solo sul libro di testo e con i fogli a quadretti. Almeno il 90% dei docenti di matematica si serve di aiuti, dal computer alla calcolatrice o alla lavagna interattiva.

L’uso è talmente diffuso da non creare problemi nemmeno durante gli esami di Stato. In molti Paesi europei, infatti, gli studenti possono portare con sé una calcolatrice, dalla Finlandia alla Danimarca passando per Norvegia, Svezia e Svizzera. Paesi che difficilmente potrebbero essere considerati scarsi in matematica visto che i loro risultati nei test internazionali sono notoriamente superiori ai nostr. E visto che nelle classifiche Ocse Pisa si collocano tutti al di sopra della media al contrario di quanto avviene da tempo immemore per gli studenti italiani.

Qualcosa sta cambiando anche nel nostro Paese, però, perché l’84% degli intervistati si è detto favorevole (il 47% molto favorevole e il 37% abbastanza). Gli insegnanti all’antica, quelli ancora convinti della necessità di fare i calcoli a mano, divisioni a tre cifre comprese, sono sempre meno: il 12-13%, circa uno su dieci se si considera che fra gli intervistati era compresa anche una piccola percentuali di dirigenti scolastici, genitori e studenti. Addirittura questa percentuale scende all’1,9% se consideriamo chi resiste all’uso di qualsiasi tipo di tecnologia, dai computer alle lavagne interattive fino alla calcolatrice.

In realtà il sondaggio contiene anche un altro dato rivoluzionario: l’importanza che gli italiani attribuiscono alla matematica. Non siamo più da tempo ormai un popolo di filosofi, viaggiatori e poeti. Non siamo neanche un popolo di appassionati di numeri, ad essere sinceri. Se non altro ci rendiamo conto del loro ruolo nella vita di tutti i giorni.

Il 94% degli intervistati assicura di confrontarsi ogni giorno con la matematica mentre quelli che la ritengono qualcosa di astratto arrivano a malapena al 5,2%. E alla domanda sulla sua itilità quasi la totalità degli intervistati ammette che si tratta di una materia non di secondo piano: per l’84% è molto utile, per il 15% abbastanza utile.

I favorevoli alla calcolatrice all’esame sono anche all’interno del ministero dell’Istruzione, a patto di non trascurare però alcune basi dell’apprendimento. Emilio Ambrisi, ad esempio, ispettore del Collegio di Direzione della Struttura Tecnica Esami di Stato: «La calcolatrice sta per essere superata dal computer - spiega al sito - La matematica si fa tradizionalmente con carta e matita. Se si riesce a concepire il computer come la nuova carta e matita si realizzerà un indubbio progresso. Comunque la calcolatrice può essere utlie fin dalla scuola primaria purché le tabelline siano ugualmente imparate: niente si può sostituire all’esercizio della memoria nei fanciulli. E naturalmente occorre che gli insegnanti spieghino l’uso della calcolatrice in un tempo limitato e i casi in cui il suo uso risulti conveniente. Resterebbe ugualmente il fatto della matematica delle idee come centrale nella didattica».