Ragazzi, occhio alle assenze da quest'anno si calcolano in..

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Ragazzi, occhio alle assenze da quest'anno si calcolano in..

Messaggiodi edscuola » 4 marzo 2011, 17:42

da Repubblica.it

Ragazzi, occhio alle assenze da quest'anno si calcolano in ore

Il ministero ha emanato la circolare sulla valutazione degli alunni per la validità dell'anno scolastico. Per essere scrutinati, occorre aver frequentato almeno tre quarti del periodo complessivo. Ecco come funziona. In quali casi è prevista una deroga. E quali sono i problemi "di calcolo" ai quali i docenti vanno incontro
di SALVO INTRAVAIA

NUOVO rebus in arrivo per le scuole superiori: per la validità dell'anno scolastico, le assenze degli studenti si calcolano ad ore. Il ministero dell'Istruzione poche ore fa ha emanato l'attesa circolare sulla "valutazione degli alunni nella scuola secondaria di primo e secondo grado per la validità dell'anno scolastico". La novità, voluta fortemente dal ministro Mariastella Gelmini, al superiore entra in vigore proprio quest'anno: per essere scrutinati occorre avere frequentato almeno tre quarti dell'anno scolastico. Se le assenze dovessero superare il tetto massimo, la bocciatura è automatica.

Ma come si calcolano le assenze, in giorni o in ore? Viale Trastevere spiega che le nome vigenti "prevedono esplicitamente, come base di riferimento per la determinazione del limite minimo di presenza, il monte ore annuale delle lezioni, che consiste nell'orario complessivo di tutte le discipline e non nella quota oraria annuale di ciascuna disciplina". In una prima classe del liceo scientifico o del classico, a titolo di esempio, sono 891 le ore annuali previste dai quadri-orario. Pertanto, per evitare guai, non occorre superare 223 ore di assenza.

Per i professori non si tratta di una novità, giacché ogni insegnante riporta in pagella per ogni studente il numero di ore di assenza nella propria disciplina. Ma da giugno il conteggio va effettuato con precisione. "In tale prospettiva - prosegue la circolare - risulta improprio e fonte di possibili equivoci il riferimento ai giorni complessivi di
lezione previsti dai calendari scolastici regionali, anziché alle ore definite dai quadri-orario dei singoli percorsi del secondo ciclo".

Ma l'orario settimanale delle lezioni prevede giornate con 4, 5 o 6 ore alla settimana. E in alcune scuole il sabato si fanno soltanto 3 ore. Per ogni giorno di assenza occorre, quindi, verificare quante ore di lezione ha effettivamente "perso" il ragazzo. Conteggio che va integrato con gli eventuali ingressi a seconda ora e le eventuali uscite in anticipo, che al superiore non mancano. Secondo le modalità di calcolo previste dal ministero, inoltre, le scuole non dovrebbero più fare uscire in anticipo gli studenti se manca il prof delle ultime ore e non c'è un supplente per la sostituzione. Modalità abbastanza gettonata nella secondaria di secondo grado.

Per fare tutto questo occorre ovviamente un software che calcoli in automatico le ore di assenza e qualcuno che inserisca giornalmente tutti i dati relativi alle assenze dei ragazzi. Ma siamo a marzo e le scuole che non sono attrezzate dovranno provvedere o fare i calcoli "a mano". Ma non è tutto: nei prossimi giorni, i Collegi dei docenti dovranno riunirsi per deliberare i casi peri quali le assenze sono giustificate: che non rientrano cioè nel computo ai fini della valutazione finale. "Tale deroga è prevista - ricordano dal ministero - per casi eccezionali, certi e documentati".

A titolo puramente indicativo vengono suggeriti alcuni casi: gravi motivi di salute adeguatamente documentati; terapie e/o cure programmate; donazioni di sangue; partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni riconosciute dal Coni; adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di riposo. Ma le scuole possono inserirne anche altri. E l'occupazione? La nota ministeriale non dice nulla in merito e le scuole potranno deliberare a piacimento.

Saranno i docenti del consiglio di classe a verificare la sussistenza dei requisiti minimi per lo scrutinio di ogni ragazzo. "È compito del consiglio di classe - recita il provvedimento - verificare, nel rispetto dei criteri definiti dal collegio dei docenti e delle indicazioni della presente nota, se il singolo allievo abbia superato il limite massimo consentito di assenze e se tali assenze, pur rientrando nelle deroghe previste dal collegio dei docenti, impediscano, comunque, di procedere alla fase valutativa, considerata la non sufficiente permanenza del rapporto educativo".

Inoltre, le scuole dovranno comunicare "all'inizio dell'anno scolastico ad ogni studente e alla sua famiglia il relativo orario annuale personalizzato e il limite minimo delle ore di presenza complessive da assicurare per la validità dell'anno". E "pubblica altresì all'albo della scuola le deroghe a tale limite previste dal collegio dei docenti". Ma avrà anche il compito di "dare, secondo una periodicità definita autonomamente da ciascuna istituzione scolastica e comunque prima degli scrutini intermedi e finali, informazioni puntuali ad ogni studente e alla sua famiglia perché sia loro possibile avere aggiornata conoscenza della quantità oraria di assenze accumulate". Per l'anno in corso le scuole definiranno in autonomia tempi e modalità di comunicazione alle famiglie.
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