Per un pugno di libri: il Cavour mette il Tasso ko

[edscuola]

da LASTAMPA.it

Per un pugno di libri: il Cavour mette il Tasso ko

I ragazzi delle terze I e G raccontano un’esperienza importante per capire
che con l’impegno le difficoltà
si superano

«Veni, vidi, vici». Sì, la terza I del Liceo classico Cavour e una parte della terza G - «succursale!», i ragazzi ci tengono a precisarlo - possono ben dirlo. Sono partiti per Roma lunedì 14 febbraio alle 8,25 da Porta Nuova; nel pomeriggio hanno «stracciato» in casa loro i colleghi del blasonato liceo Tasso al gioco televisivo «Per un pugno di libri». E in serata, entusiasti (anche se pur sempre un po’ in balia di quella condizione dell’animo che è l’«understatement subalpino»), sono tornati a Torino.

La trasmissione di Raitre con Neri Marcorè e Piero Dorfles - tra le più colte che la tivù si permetta - è poi andata in onda domenica scorsa. E ieri, in via Tripoli, all’intervallo delle 12, si è fatto festa: torte preparate dalle bidelle, doni, l’ammirazione di compagni e insegnanti, i complimenti della preside Maria Clelia Zanini.

In classe, le battute si sprecano nel ricordare il cammino fino al ripasso frenetico sul Frecciarossa sostenuti dalla cioccolata «di alta qualità» procurata dal professor Maurizio Rebaudengo, docente di Italiano e Latino, anima dell’avventura. «La proposta ai ragazzi - ricorda Rebaudengo - l’ho fatta in settembre. L’idea è piaciuta e così ho scritto. La risposta è arrivata a Natale». Appuntamento il 14 febbraio. «Due settimane prima del 14 ci hanno dato il titolo dell’opera sulla quale prepararsi: Don Giovanni di Molière». Da quel momento, ai compiti in vista dell’esame di stato, per gli studenti si è affiancato un altro impegno. «Ci siamo buttati sul Don Giovanni - dice Francesco Campo - e, divisi in gruppi, sul le letterature anglosassone, russa, francese, tedesca».

Siccome le domande di «Per un pugno di libri» spaziano su autori antichi, moderni e contemporanei, i ragazzi si sono trovati alle prese con elenchi infiniti di opere e di scrittori. «In quelle due settimane - racconta il professor Rebaudengo, ex cavourino - abbiamo lavorato moltissimo. E sono contento: è stata un’esperienza importante per la loro sicurezza e la loro autostima».

Fabio Marino e Giulia Alesiani, i portavoce in trasmissione, spiegano: «Ci trovavamo in biblioteca, abbiamo fatto il possibile per prepararci bene. In effetti: abbiamo vinto cinque giochi su sei». Battuta tutta torinese di Marco Tuberga «Di più non si poteva: esageroma nen». E Michele Di Nardo: «Marcorè cercava di metterci a nostro agio, ma al primo gioco eravamo tesi. Poi, quando siamo andati in vantaggio ci siamo rilassati, abbiamo sempre ragionato. E vinto». Alessandro Cordella: «Non poteva che finire così, nel 150˚, nella sfida delle capitali: noi rappresentiamo il Regio Liceo Cavour». Risata generale. «Studiando abbiamo trovato un santo protettore - dice Giovanni Bersani, nell’allegria generale -, Gesualdo Bufalino». Perché lui? La risposta è nella fotocopia in posa dannunziana, finita in bacheca. Elena Cane e Deborah Lenzini: «È stata un’esperienza bella, abbiamo capito che se ci impegniamo, possiamo farcela». E Fabio: «Abbiamo vinto soprattutto con noi stessi».

Il professor Rebaudengo e la collega Rita Sacchetti durante la registrazione erano confinati in un salottino con un collega del Tasso: «Lo ammettiamo, abbiamo fatto un tifo da stadio». La professoressa di Italiano di terza G, Silvia Spandre, invece, ha visto la trasmissione in tivù. Dei loro insegnanti i ragazzi sono entusiasti: «Ci hanno aiutati tanto». In tutti i sensi. «Alla mensa degli studios - ricorda Rebaudengo - ho suggerito di evitare salsiccia e fagioli: un menù da sonnolenza sicura». Chi ha visto la squadra, domenica, l’ha trovata scattante al massimo.