Allarme nelle scuole Usa ''Troppe baby-mamme''

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Allarme nelle scuole Usa ''Troppe baby-mamme''

Messaggiodi edscuola » 16 gennaio 2011, 9:23

da LASTAMPA.it

Allarme nelle scuole Usa "Troppe baby-mamme"

A Memphis 90 adolescenti incinte in un anno. Sotto accusa la scarsa educazione


MAURIZIO MOLINARI

Seduta sul divano beige di una monocamera di un quartiere operaio a Nord di Memphis, Terrika Sutton stringe fra le braccia il neonato di due mesi. «Sono felice di averlo avuto», dice sorridendo ai reporter che le fanno visita, ma precisa che «sarebbe stato meglio se a scuola ci avessero fatto più lezioni di educazione sessuale». Se Terrika appassiona gli americani è perché è una delle novanta studentesse del liceo Frayser rimaste incinte: dall’inizio dell’anno scolastico altre tre hanno già partorito come lei, mentre 86 sono le adolescenti che vanno in classe con il pancione, trasformando la loro scuola nella cartina tornasole di un’America che vanta il record del tasso di gravidanze adolescenti fra i Paesi più industrializzati. In tutti gli Stati Uniti nel 2009 ci sono state 39 nascite di bambini ogni 1000 ragazze comprese fra i 15 e i 19 anni - per un totale di 750 mila gravidanze - ma nella «City School» di Frayser a Nord di Memphis, in Tennessee, il tasso si impenna: su 978 studenti 508 sono ragazze e ciò significa che il 18 per cento è incinta o ha partorito.

Nell’area urbana dove sorge la scuola la situazione peggiora perché a Frayser il tasso è del 26 per cento, altro record in una città dove la media annuale si aggira fra il 15 e 20 per cento. «Questo è il mondo nel quale viviamo - racconta la studentessa Alicia Williamson alla rete locale Ktuu - ogni anno, quando torniamo dalle vacanze estive, ci accorgiamo che c’è una folla di ragazze con la pancia, al punto che bisogna fare attenzione a non urtarle». Appena la notizia delle novanta ragazze si è diffusa, il preside della scuola e le autorità cittadine hanno iniziato a duellare, rimproverandosi a vicenda strutture fatiscenti e carenza di educazione sessuale, ma per Shawanda, ragazza madre con più figli nell’istituto sotto accusa, «non c’è tanto da sorprendersi perché la maggioranza delle famiglie a Frayser sono guidate da donne single e quasi tutti vivono sotto la soglia della povertà». A surriscaldare gli animi è arrivato il sospetto, sollevato da alcuni insegnanti, dell’esistenza di «accordi» fra le ragazze sul modello di quanto avvenne nel giugno del 2008 in un liceo di Gloucester, in Massachusetts, dove 17 adolescenti confessarono di aver concordato le gravidanze per attraversare assieme un’esperienza che avrebbe loro consentito di godere di aiuti economici statali indispensabili alle famiglie. Ma Deborah Herster Harrison, che a Memphis guida l’associazione «Girls Inc.» che si occupa di dare assistenza alle giovani mamme, ritiene che «anziché pensare a complotti assai difficili da realizzare» bisogna cercare la genesi del fenomeno «nella povertà in cui vive una fetta sempre più grande del ceto medio» e «nell’impatto della tv» a causa di show come «Teen Mom» e «16 and Pregnant» - entrambi trasmessi da Mtv - che legittimano le gravidanze adolescenti. «Viviamo in una società dove si parla molto di sesso - sottolinea Harrison - e gli adulti non ci fanno più caso, ma l’impatto sui più giovani non è indifferente». Nel tentativo di arginare «i danni della sessualità dilagante» Harrison offre alle ragazze dei corsi «Real Care Baby» nei quali spiega le responsabilità che comporta l’essere madre. La scuola Frayser invece punta sulla campagna di volantinaggi «No Baby!», l’assistenza gratuita di medici e psicologi e la moltiplicazione delle classi di educazione sessuale con il focus sull’uso degli anticoncezionali. Ma poiché siamo in uno Stato del Sud, dove l’importanza della fede è enorme, ci sono anche personaggi, come Jennifer Warren di «Planned Parenthood», che propongono l’astinenza sessuale e «maggiore dialogo fra genitori e figli sul sesso a partire dalle medie». «Spesso i genitori non parlano di sesso con gli adolescenti perché pensano che facendolo li spingerebbero ad avere rapporti - osserva Warren - ma non farlo è peggio, perché delegano le informazioni sul sesso ad altri. Ogni volta che un bambino ha delle domande bisogna dargli delle risposte, anche se dolorose».

È sempre l’emittente televisiva Mtv a suggerire una possibile risposta con il programma «Challenge Day», una produzione che risale agli Anni Ottanta e racconta il volontariato di centinaia di ragazzi protagonisti di episodi di «simpatia e interazione» al fine di portare solidarietà in comunità affette da problemi di degrado sociale, che vanno dalla violenza alla solitudine. Una delle conseguenzedelle gravidanze adolescenti infatti è il numero di bambini abbandonati dai genitori: alcune stime governative parlano di 129 mila minorenni presenti nelle apposite strutture dei singoli Stati, con un’età media di 8 anni e un periodo di attesa, prima di essere adottati, di circa 39 mesi. La maggioranza di questi bambini abbandonati, e anche delle adolescenti incinte, sono afroamericani, proprio come Terrika Sutton. È uno studio del Guttmacher Institute di Washington a descrivere le dimensioni del fattore etnico: le gravidanze adolescenti fra le afroamericane sono 134 su 1000, mentre fra le ispaniche scendono a 131 e fra le bianche a 48.
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