Scuola, la rivoluzione (delle vacanze) può attendere

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Scuola, la rivoluzione (delle vacanze) può attendere

Messaggiodi edscuola » 20 dicembre 2007, 16:27

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Scuola, la rivoluzione (delle vacanze) può attendere


ROMA - La rivoluzione delle vacanze scolastiche? Almeno per il momento "può aspettare". La proposta del vice premier Francesco Rutelli (pausa estiva più corta, vacanze pasquali più lunghe e una settimana di interruzione d'inverno da gestire in modo flessibile), infatti, sta incontrando diversi ostacoli in Conferenza delle Regioni. Gli assessori all'Istruzione, quelli competenti in materia, prendono tempo.

"Non intendiamo sottrarci al confronto con il governo, tanto che abbiamo già nominato i tecnici da inviare ai tavoli con l'esecutivo - sottolinea Silvia Costa, assessore all'Istruzione del Lazio, che è anche coordinatrice degli assessori competenti in materia - ma senza rinunciare alle nostre prerogative". Le Regioni, infatti, ribadiscono che la competenza sul calendario è loro e stanno riflettendo "senza fretta" sul da farsi. Risultato: ormai è improbabile che la famosa "rivoluzione" possa arrivare, come preannunciato da Rutelli, per l'anno scolastico 2008/2009. "I tempi tecnici non ci sono - sostiene Corrado Gabriele, assessore all'Istruzione della Campania - anche perché - precisa - le priorità della scuola sono davvero altre, per esempio il problema della spesa. Per noi il tema del calendario, da uno a dieci, ha priorità uno". Nell'ultima loro riunione, una decina di giorni fa, gli assessori hanno espresso le loro perplessità.

"Soprattutto - sostiene Gianfranco Simoncini, assessore all'Istruzione della Toscana - dobbiamo tenere conto dei problemi che avranno le famiglie con la nuova impostazione che, in alcune realtà, comporterà solo problemi. Per esempio non tutte le famiglie potranno usufruire in termini di ferie della pausa invernale di una settimana".

In Piemonte, prima dell'estate scorsa, l'assessorato competente ha coinvolto le famiglie in un sondaggio on line con tre proposte di calendario: una ricalcava quello attuale, la seconda si avvicinava al progettto di Rutelli, la terza prevedeva solo più vacanze a Pasqua e rientro anticipato a settembre. Su 25mila votanti, la maggioranza ha optato per la riconferma della tradizione. "Insomma - sottolinea l'assessore piemontese Giovanna Pentenero - sul tema serve una lunga riflessione, che tenga conto delle ricadute sulla didattica e sui problemi delle famiglie che sono diversi in ogni regione". Comunque, ricorda Silvia Costa, "una relativa flessibilità c'è già oggi: le scuole possono apportare piccole modifiche al calendario regionale in base alle esigenze territoriali". Insomma, sembra non ci sia grande fretta di cambiare la situazione. "Lo stimolo offerto da Rutelli è interessante - continua l'assessore del Lazio - ma ci sono tre problemi di cui tener conto. Uno, non in tutte le Regioni, soprattutto al Sud, è facile anticipare il rientro: nelle scuole non c'è l'aria condizionata. Due: i problemi organizzativi delle famiglie. Tre: per legge la competenza in materia è delle Regioni".

"Non ci sottrarremo al confronto, anche se alcune Regioni erano riottose - conclude Costa - ma non rinunciamo a quest'ultima prerogativa".

La proposta di cambiare il calendario delle vacanze scolastiche fu avanzata oltre un anno fa da Rutelli. Poi, la scorsa estate, il vice premier tornò sull'argomento preannunciando alle agenzie di stampa l'arrivo della rivoluzione già nell'anno scolastico 2008/2009. Anche il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni aveva espresso il suo assenso con due condizioni: conservare un'unica data per la maturità e almeno 200 giorni di scuola per tutti. Ma l'ultima parola spetta alle Regioni che, per il momento, "non hanno fretta".
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